venerdì 19 dicembre 2014

Serve un piano "T"

Oggi, alle 11.30, sono con i due bambini in un supermercato Coop vicino a casa.
Come al solito prendo qualche pacco di biscotti, poi mi giro per metterli nel carrello e... sbrraaam!
Tre confezioni cadono giù.

Dietro di me un'addetta agli scaffali soffoca un grido.
Un'altra addetta agli scaffali, poco più in là, le grida "Hai sentito anche tu?"
Io sono mortificata... ma d'altra parte non mi sembrava così grave... non ho rotto niente...

"Il terremoto! Il terremoto!"
La gente intorno mormora. Le addette rispondono ad un telefono di servizio.
Io tiro un sospiro di sollievo... non è colpa mia se sono caduti i biscotti!

Valerio percepisce l'agitazione intorno a noi, mi chiede cosa sta succedendo. Io cerco di capire cosa si stanno dicendo al telefono le lavoratrici del supermercato. Lo rassicuro.
"Tranquillo. E' solo una scossa di terremoto. Non è niente di grave..."

L'altoparlante ci riporta all'ordine

"A tutti i dipendenti! Attuate il PIANO E. Ripeto. A tutti i dipendenti! Attuate il PIANO E". Ci fosse il suono delle sirene, sembrerebbe di essere in un film. Forse stanno sbarcando gli alieni.

Una delle due addette vicino a me si allontana velocemente.
La seconda passa davanti a me. Le chiedo cos'è il piano E.

Lei, con voce affannata e sguardo preoccupato:
"Signora... stia tranquilla... non si preoccupi... con due bambini, poi!!!"

... mmm... con due bambini cosa? ... non è molto consolante...

Valerio continua a chiedermi che cosa sta succedendo.
Io gli dico che non dobbiamo preoccuparci, siamo in un luogo sicuro, sicuramente antisismico, non sappiamo cos'è il piano E, ma è tutto sotto controllo...
Non faccio in tempo a finire la frase che passa accanto a noi un lavoratore della coop che dice ad alta voce a tutti i clienti che incontra di dirigersi velocemente verso le casse.

Guardo la mia lista. Ho comprato quasi tutte le cose fondamentali tranne...
... la carta igienica...
... azz...
... non posso tornare a casa senza carta igienica...

Dico a Valerio che dobbiamo fare una corsa col carrello e poi andare via.
Nel reparto carte igieniche un altro dipendente mi fa cenno di andarmene. Con voce strozzata gli dico che ho assolutamente bisogno della carta igienica. Nei suoi occhi terrorizzati si legge il pensiero:
"Madre degenere. Mette a repentaglio la vita dei suoi figli per un rotolo di carta igienica"

Una fiumana di gente defluisce verso le casse. La tensione è palpabile.

Poi, nuovamente la voce dagli altoparlanti. Temiamo tutti una nuova, terribile, comunicazione.
"Si informa la gentile clientela che il supermercato prosegue normalmente la propria attività"
Emergenza passata, possiamo tornare allo shopping pre-natalizio.

Credo che oltre all'ottimo "piano E", che non ho capito se sta per "Emergenza", "Evacuazione", "Ecatombe" o "E ora che si fa?", la Coop avrebbe bisogno di un "piano T". Che non sta per "Terremoto", ma per "Tranquilli, non è (ancora) morto nessuno"