Siamo ancora senza computer né internet (scrivo con la connessione del cellulare), accampati come sempre dopo un trasloco, ma siamo felici perché abbiamo un letto e un armadio, e cerchiamo di sopravvivere al caldo.
Ieri abbiamo regalato a Valerio una scatola di pennarelli per bambini piccoli, che non sono tossici (appena ne ha avuto uno in mano l'ha messo in bocca, dal lato dell'inchiostro, aperto) e soprattutto sono lavabili da tutti i materiali, compreso il legno del parquet, il cotone delle magliette e la pelle (umana).
Oggi abbiamo giocato a disegnare: lui evitava accuratamente i fogli di carta che gli mettevo davanti, preferendo tutte le altre superfici a disposizione. Io cercavo di scarabocchiare qualcosa per fargli vedere "come si fa".
Finché ho prodotto questo:
"Valerio, guarda qui. Indovina: cos'è questo?"
Valerio lo prende e lo rigira da tutte le parti. Poi mi guarda con sguardo interrogativo.
"Guarda bene. E' un cane, no?"
Me lo restituisce con aria schifata...
Improvvisamente mi sono sentita come l'io narrante del Piccolo Principe.
Anche la mia insegnante di Educazione Artistica delle medie sosteneva che non fossi molto portata per le arti figurative...
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