Su questo blog ho sempre cercato di raccontare la mia vita e quello che mi sta accadendo in modo scherzoso e ironico. Oggi no, scusate lo sfogo, ma la telefonata di poco fa mi ha lasciato l'amaro in bocca... e l'umido sulle guance.
Sono tra i 20 rilevatori per il Censimento della Popolazione di un comune vicino a Firenze, Bagno a Ripoli. Il censimento partirà il 9 ottobre e continuerà fino al 31 gennaio. La paga non si sa ancora, ma circa 2000/2500 euro lordi. Non è un granché, ma almeno porto due lire a casa.
Al corso (di due giorni) ci viene comunicato che 17 persone saranno in giro casa per casa per il rilevamento "sul campo", mentre 3 staranno negli uffici dislocati per il comune, per ricevere i cittadini che portano direttamente il proprio questionario, aiutare nella compilazione, rispondere alle domande, inserire i dati. Un lavoro pagato meno e con degli orari fissi (circa 5 ore al giorno), ma seduti ad una scrivania. Insomma, sembrerebbe fatto per me. Viene chiesto di mandare una mail per dare la propria disponibilità, "in caso di più persone disponibili a svolgere questo ruolo o di mancata candidatura l'ufficio provvederà ad estrazione."
Alla fine del corso, mi avvicino alla responsabile e le chiedo:
1) in caso di rinuncia per motivi di salute, cosa succede?
"Nessun problema, abbiamo una lista di scorta."
2) in caso di rilevazione sul campo, temo che dovrei rinunciare a metà dicembre, invece in ufficio mi sarebbe molto comodo perché potrei stare forse fino alla fine.
"In questo caso lo scriva sulla mail in cui si candida per i 3 posti in ufficio, di sicuro le verremo incontro, magari la mettiamo direttamente in ufficio senza fare l'estrazione, se tra l'altro sa usare i computer è un vantaggio, lo scriva nella mail."
3) (a quel punto, tranquillizzata, penso che il posto di lavoro è un comune, non un'azienda, quindi posso stare tranquilla, non ci saranno discriminazioni... avevo già riflettuto su questi argomenti in un altro post sul lavoro) il pagamento è con ritenuta d'acconto o con gestione separata Inps? Perché nel primo caso potrei lavorare fino al 31 gennaio, salvo problemi che ora non posso valutare, altrimenti da metà gennaio sono costretta ad assentarmi, per maternità.
"Non glielo so dire, bisognerebbe sentire l'ufficio tecnico, so solo che si tratta di un contratto di prestazione d'opera" (quindi con ritenuta d'acconto, mi sono risposta da sola)
Termine ultimo per presentare domanda: lunedì 26 settembre, ore 13. Scrivo la mail, sottolineando tra l'altro che "Come detto di persona, posso garantire la mia presenza sicuramente (salvo imprevisti) fino a metà gennaio. Successivamente, pur non potendo garantirlo a priori, mi impegno a continuare il lavoro di rilevatore fino alla scadenza del 31 gennaio."
Oggi, mercoledì 28 settembre, ancora non ho ricevuto risposta. Telefono.
Risponde la signora Silvia, con cui avevo parlato al corso, che mi dice che prima di venerdì non faranno l'estrazione perché hanno altre scadenze, un progetto della regione...
io: "Capisco i vostri problemi, però noi abbiamo anche una vita privata, io per esempio vorrei sapere se cominciare o no un corso pre parto che sarebbe al mattino..."
Silvia: "Ah, lei è la signora in gravidanza? Allora le dico già che è un po' difficile perché poi quando entra in maternità dovrà andare via, quindi... sa com'è..."
io: "Come ho scritto nella mail, se mi fate stare in ufficio vi assicuro che ci starò più che posso e se non capita nulla vi garantisco fino al 31 gennaio, mentre se devo andare in giro fuori, ovviamente per metà dicembre dovrò smettere!"
Silvia: "Quando comincia la maternità obbligatoria non possiamo più tenerla, quindi dovrà smettere per forza, che per noi è un problema..."
io: "No, io non entro in maternità obbligatoria perché non ho l'Inps, ma l'Inpgi e dato che il contratto è con ritenuta d'acconto non mi crea nessun vincolo e posso lavorare fin quando voglio."
Silvia: "Su questo non sarei sicura, lei dovrà smettere per la maternità e se sta in comune... capisce... ci lascia scoperti..."
io: "Anche se fosse così, la maternità obbligatoria sarebbe a metà gennaio, quindi andrei via al massimo solo gli ultimi 15 giorni."
Silvia: "Mah, non so, comunque prima di venerdì non posso dirle niente, vi chiameremo noi. Buongiorno."
Da una risposta del genere deduco che:
1) probabilmente è già stato deciso che "la rompiscatole che vorrebbe lavorare in gravidanza" non sarà in ufficio;
2) con "motivi di salute" avrei avuto un aiuto e forse non avrei dovuto aspettare l'estrazione a sorte. Con "gravidanza", dopo questa telefonata, credo di essere automaticamente fuori;
3) non c'è differenza tra aziende e enti pubblici, in Italia bisogna tener nascosta una gravidanza fino all'ultimo.
Ora devo sperare di essere fortunata con l'estrazione a sorte (chissà se verrà fatta per davvero?) ma al momento è troppo forte la delusione per la disparità di trattamento tra la chiacchierata a voce (massima disponibilità, ti veniamo incontro) e quella telefonica dopo la notizia della gravidanza (chiusura totale).
Chi tiene le dita incrociate per me fino a venerdì?
Aggiornamenti
29/09/2011 - Stamattina ho scritto questa mail. Al momento (sono le 18,30) non ho ricevuto risposta.
4/10/2011 ore 9.30 - Proprio mentre stavo per chiamare in comune e cominciare una mega litigata tipo tragedia greca, mi hanno chiamato loro per dirmi che l'estrazione sarà domattina alle 9. Meglio tardi che mai! ;-)
5/10/2011 ore 10.00 - Appena tornata dall'estrazione. NON sono stata estratta per il lavoro in ufficio, quindi sarò a fare porta a porta. Peccato, ma va bene così, farò quello che devo fare e quando proprio non sto più in piedi rinuncerò all'incarico. Tra domani e dopodomani devo andare a firmare il contratto, in cui NON sarà scritto quanto ci danno (soldi, sempre soldi... come sono venale!) né le modalità (un tot a questionario? Un fisso? Non si sa). Poi lunedì forse si comincia. Forse no. Che bello avere le idee chiare!
Aggiornamenti
29/09/2011 - Stamattina ho scritto questa mail. Al momento (sono le 18,30) non ho ricevuto risposta.
Gent.ma XXX,3/10/2011 ore 16.30 - Ancora nessuna risposta alla mail né cenni di vita dal comune. Il lavoro inizia la prossima settimana, ma evidentemente chi ha un posto fisso immagina che i precari come me non abbiano nessun problema ad organizzare all'ultimo momento i prossimi tre mesi e mezzo della propria vita. Al telefono non risponde nessuno se non il call center che spiega che il lunedì pomeriggio in ufficio non c'è anima viva. Sono io che pretendo troppo, lo so!
durante una chiacchierata telefonica di ieri con la sig. Silvia YYY ho "letto tra le righe" che sarei stata esclusa dall'estrazione dei tre rilevatori CCR a causa della presunta mia impossibilità a terminare il lavoro per maternità. Questo mi ha lasciato perplessa in quanto, dopo il corso per rilevatori, la stessa sig. YYY mi aveva detto che sarebbe stata vostra cura venirmi incontro, agevolandomi nell'assegnazione di un incarico maggiormente compatibile con le mie future condizioni di salute.
Ribadisco qui quanto scritto nella precedente mail: se il mio lavoro si svolgerà in ufficio, posso garantire la mia presenza sicuramente (salvo imprevisti) fino a metà gennaio. Successivamente, pur non potendo garantirlo a priori, mi impegno a continuare il lavoro di rilevatore fino alla scadenza del 31 gennaio.
Il problema infatti non si pone, in quanto come libera professionista ho la possibilità di lavorare senza obbligo di astensione (come si evince ad esempio qui: http://www.inps.it/portale/default.aspx?lastMenu=5689&iMenu=1&iNodo=5689&p1=2 : "La lavoratrice autonoma ha diritto all’indennità per congedo di maternità retribuita, senza obbligo di astensione dall’attività lavorativa")
Ricordo inoltre il Decreto Legislativo del 26 marzo 2001 n. 151, che richiama la legge del 9 dicembre 1977 n. 903, che tutela l'accesso al lavoro per le donne in gravidanza:
Art. 3. Divieto di discriminazione. E' vietata qualsiasi discriminazione fondata sul sesso per quanto riguarda l'accesso al lavoro indipendentemente dalle modalita' di assunzione e qualunque sia il settore o il ramo di attività, a tutti i livelli della gerarchia professionale, attuata attraverso il riferimento allo stato matrimoniale o di famiglia o di gravidanza.
Chiedo pertanto di essere inserita tra gli aspiranti rilevatori CCR e quindi far parte dell'estrazione a sorte.
Chiedo inoltre di sapere quando sarà eseguita tale estrazione a sorte e se sarà possibile assistervi.
In attesa di una risposta, porgo cordiali saluti
Elisa XXX
4/10/2011 ore 9.30 - Proprio mentre stavo per chiamare in comune e cominciare una mega litigata tipo tragedia greca, mi hanno chiamato loro per dirmi che l'estrazione sarà domattina alle 9. Meglio tardi che mai! ;-)
5/10/2011 ore 10.00 - Appena tornata dall'estrazione. NON sono stata estratta per il lavoro in ufficio, quindi sarò a fare porta a porta. Peccato, ma va bene così, farò quello che devo fare e quando proprio non sto più in piedi rinuncerò all'incarico. Tra domani e dopodomani devo andare a firmare il contratto, in cui NON sarà scritto quanto ci danno (soldi, sempre soldi... come sono venale!) né le modalità (un tot a questionario? Un fisso? Non si sa). Poi lunedì forse si comincia. Forse no. Che bello avere le idee chiare!
E' così Eli in Italia non c'è posto lavorativo per le future mamme :-(
RispondiEliminaIo mi incrocio tutta :-)))
Tutte le dita di tutti gli arti incrociate per te. Essere donna è già un problema (a causa di certe donne e di tutti gli uomini), immagino cosa può significare cercare un lavoro mentre si aspetta. La scorrettezza a quanto pare ripaga sempre: avresti dovuto fingerti una che ha appena scoperto il mcdonald e che ci va tutti i giorni, così nessuno ti avrebbe messa da parte in anticipo e avrebbero scambiato la pancia che cresce per "panza"..
RispondiEliminaMi dispiace, capisco la tua amarezza. In bocca al lupo e, di nuovo, incrocio gigante!!
Che schifo!!! Scusa il termine!!! Ti auguro di essere presa per il lavoro di ufficio!!! In bocca al lupo!!!!
RispondiEliminaIo io ioooooo terrò le dita incrociate!!!
RispondiEliminaIn super mega bocca al lupo!!!
Facci sapere, altrimenti mi toccherà venire fino a lì per picchiare in testa quelli del comune. Magari gli si sono staccati i neuroni!
Un abbraccio!
Io le ho tutte incrociate per te, e condivido la tua rabbia!
RispondiEliminaPurtroppo ti renderai conto che non è anche un paese per chi è già mamma!
RispondiEliminaNessuna tutela, nessun diritto al lavoro, niente di niente!
Come mi piacerebbe migrare al nord Europa...
Ciao, hai avuto notizie poi per quest'incarico? Ti hanno risposto dal comune?
RispondiElimina@Sara: ancora niente. Ho aspettato fino ad ora per non sembrare troppo invadente, ma oggi pomeriggio telefono e sono pronta alla guerra ;-)
RispondiEliminaSe ci saranno aggiornamenti (e come potrebbero non esserci?) vi farò sapere!
Cara Elisa, il titolo del tuo post è più che azzeccato. Ho valutato anche io la possibilità di partecipare al bando per i rilevatori per il censimento, ma il fatto di non sapere nè quanto si prende nè quanto si lavora è stato un grossissimo deterrente. Ho un bimbo di 2 anni e non ho un contratto da quando sono andata in maternità anticipata. Non voglio un lavoro come pare a me, ma vorrei un lavoro che andasse d'accordo con la mia mansione principale: fare la mamma. Per ora non ho trovato nulla se non qualche ora in qua e in là e in nero...Che nervoso!!!! In bocca al lupo per il tuo lavoro e per il cucciolo che cresce
RispondiEliminaAvrai già iniziato.. complimenti per la tenacia!!!
RispondiElimina@herbivors: ho cominciato la scorsa settimana... finché dura... ;-)
RispondiEliminaGrazie per i commenti, ti ho aggiunta al mio elenco lettura!
@Julie: come ti capisco... grazie per l'in bocca al lupo e... crepi... il cacciatore :-)