Claus era da un pezzo in canile, il rifugio per animali "Il Cascinotto" di Collegno, e quando era arrivato aveva circa sei anni. I volontari non riuscivano a spiegarsi come mai fosse rimasto in canile tutto quel tempo: di solito i cani di quella taglia sono i più facili da far adottare.
Ma io stessa, dopo averlo quasi scelto sul sito del canile, lo avevo poi lasciato altri due anni nel suo recinto, adottando inizialmente un altro cane. Patata aveva già sedici anni, era appena stato operato ai legamenti di una zampa, e si presentava riverso nella sua pipì sul pavimento della casetta. Non potevo abbandonarlo. Claus invece all'epoca aveva appena dieci anni ed era ancora considerato più facilmente adottabile. C'è da dire poi che il canile in cui stavano è un rifugio "a cinque stelle", con tanto spazio e molti splendidi volontari. Claus stava in un recinto enorme con altri cani di piccola taglia e non se la passava poi male.
Due anni dopo, Patata decise che ne aveva abbastanza di questo mondo. Era il 2008. Dopo qualche mese, in occasione del mio compleanno, arrivò Claus, le cui condizioni di salute nel frattempo erano peggiorate e che rischiava di non arrivare alla fine dell'inverno.
Ne ha vissute, eh! Dato che in casa da solo c'è sempre stato poco volentieri, quando stavo a Torino lo portavo spesso anche al lavoro. Si metteva sulla sua copertina e dormiva tutto il tempo. A volte veniva qualche collega a fargli un po' di coccole. Alcuni addirittura gli portavano i croccantini. E' stato un cane giramondo, e ha assistito anche a qualche concerto. I ragazzi de La Rosa Tatuata, uno dei miei gruppi musicali del cuore, quando mi vedevano arrivare, prima ancora di sapere come stavo io mi chiedevano sue notizie.
Qualche anno dopo l'arrivo in casa, ha vissuto anche la separazione tra me e la persona con cui vivevo a Torino, il periodo travagliato, le lacrime, il non avere più punti di riferimento, l'essere ospitato a turno da due persone, in due case diverse. Spesso quando mi vedeva triste si alzava e veniva a posare la sua testa sulle mie gambe. Poi l'arrivo in casa di una coinquilina e nella mia vita di un'altra persona. Il nostro trasferimento a Firenze. L'arrivo di Nina e poi quello di Valerio.
Nel frattempo i suoi peli diventavano sempre più bianchi e le sue gambe sempre più storte e deboli. Ultimamente aveva scelto il Babbo come sua figura di riferimento, forse perché era quello che più spesso gli dava le medicine.
Da quest'estate anche fare la pipì non era più una passeggiata, nel senso letterale del termine: doveva essere portato giù di peso in braccio e per lui alzarsi era sempre più doloroso. Passava le sue giornate nella sua cuccia, ultimamente mugolando e abbaiando.
Io non so se c'è un paradiso, ma se c'è dev'essere pieno di animali felici.
Buon viaggio, amico Claus, e non dimenticare di salutarci Patata!
Mi spiace tanto per Claus, però sono proprio contenta che abbia trovato un'ottimacompagna di vita come te..un abbraccio!
RispondiEliminaConosco te, ho conosciuto Claus e prima di lui Patata, ho avuto la possibilità di affezionarmi a voi e se vi penso, te con Patata e te con Claus mi commuovo. So quanto vi siete voluti bene e quanto continuerete ad amarvi...
RispondiEliminaFrancesca
mi sono commossa..
RispondiEliminache bello questo blog! (ci sono capitata per caso cercando in rete opinioni sulla Valsoia)
un saluto al tuo Claus..
da volontaria veterana del Cascinotto, queste parole mi hanno commosso in modo particolare. Claus era un cane speciale, forse un po' strano, finchè è stato da noi me lo ricordo nel recinto insieme agli altri che faceva la vedetta controllando sempre cosa c'era intorno a lui, aveva un modo di abbiaiare strano, sembrava quasi che in ogni momento volesse dire "Ci sono io a sorvegliare tutto!"
RispondiEliminaTi ringrazio con tutto il cuore di avergli regalato una nuova vita, e spero che aumentino le persone che come te fanno la scelta di adottare un cane anziano.
Grazie grazie grazie.
che dolcezza.... e quanto amore per te e per lui.... noi non potremo più vivere senza ilnostro Jimmy che per fortuna non è ancora tanto vecchietto, ha solo 6 anni.... bisogna sensibilizzare la gente a prendere i cani al canile.... !!!
RispondiEliminaTanti saluti!
ps mi hai fatto venir ele lacrime agli occhi...
ciao Eli, ho appena letto e mi spiace. Credo che Claus sia stato fortunato a far parte della vostra famiglia e penso che il tuo racconto possa stimolare le persone che ti leggono a dedicare le proprie attenzioni e cure anche verso animali anziani o diversamente dotati.
RispondiEliminaUn abbraccio,
Francesca
Un tipo in gamba, che ha avuto la fortuna di accompagnarsi a voi nell'ultimo tratto della sua strada, e di essere stato amato e accudito fino alla fine, con coraggio ammirevole.
RispondiEliminaUn commosso abbraccio,
Paola
Un abbraccio a te, e un saluto a Claus. Buon viaggio
RispondiEliminaFai buon viaggio claus.....ti ricordo al cascinotto bello e sempre attento e poi felice ai giardini....
RispondiEliminaUn abbraccio a te e al Babbo, un saluto a Claus. Le tue parole mi hanno fatto ricordare un'amica speciale e poi un'altra, e un altro ancora... Grazie :)
RispondiEliminaAnnasilvia
buon viaggio.
RispondiEliminaun bacio anche a tutti voi, siete veramente coraggiosi ♥
Ho potuto conoscere per un attimo Claus al blograduno, ma soprattutto ho potuto ammirare il vostro affetto e il vostro amore incondizionato, siete stati per me un bellissimo esempio.
RispondiEliminaBuon viaggio dolce Claus. Un bacio a tutta la famiglia