martedì 3 aprile 2012

Che cavolo d'agnello!

Tra qualche giorno sarà Pasqua, e al di là del significato religioso che ognuno può o meno condividere, una cosa è certa: 7 milioni di agnelli finiranno sulle tavole degli italiani, che siano credenti o meno: costolette di agnello fritte (come le preparava mia madre) o abbacchio alla romana, in umido, in padella, al forno... sono mille le possibilità per soddisfare le papille gustative di chi non si chiede da dove arriva la carne che ha nel piatto.

Perché chi se lo chiede sa che deriva da un animale che ha poco più di un mese di vita, che pesa a stento 7 kg, più spesso tra i 4 e i 6. E scrivere queste cose mi fa salire un brivido su per la schiena e venire le lacrime agli occhi, perché mi sembra di parlare di Valerio, un cucciolo che ha avuto la fortuna di nascere "homo sapiens" e non pecora, e per questo nessuno lo obbligherà a salire su un camion sovraffollato da altri suoi simili, non lo costringerà a subire un viaggio estenuante verso un macello, non lo stordirà per poi appenderlo per un gancio lasciandolo dissanguare.

L'uccisione di ogni animale, che si tratti di pecora, maiale, cane o gatto, per me non fa differenza, ma il sacrificio degli agnelli è un'atrocità superiore alle altre, perché si tratta di cuccioli e perché viene giustificata da una follia rituale vecchia di duemila anni.


Se proprio non potete rinunciare all'agnello sulla vostra tavola, ve ne propongo una versione totalmente cruelty free.

Ingredienti:
1 cavolfiore
1 patata
1 carota
2 grani di pepe
2 semi di cumino

Cuocete il cavolfiore intero (io l'ho cotto al vapore in pentola a pressione). Fate bollire e pelate la patata e la carota. Togliete un'infiorescenza al cavolfiore nella parte inferiore e inserite per metà la patata. Tagliate due rondelle della carota e inseritele nel cavolfiore. Decorate la patata coi semi di cumino come narici e i grani di pepe come occhi.

Sentitevi leggeri nello stomaco e con la vostra coscienza.
Buon appetito!

14 commenti:

  1. Il tuo agnello lo mangerei volentieri. Anche da onnivora non riuscivo a mangiarlo, non ho mai trovato stimolante rosicare quella poca carne dalle ossa, non mi piaceva il sapore di quella carne, oggi non lo farei anche per altri motivi che tu hai saputo spiegare benissimo.
    Un abbraccio

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  2. Oddio volevo leggere, ma non volevo leggere il tuo post, non so se mi capisci, ma pensare a tutti questi agnellini......aiuto! Anche quando mangiavo carne l'agnello non l'ho mai assaggiato! E per Pasqua cucinerò tutto vegetariano! L'idea del tuo cavolo è molto sfiziosa!!!! Ai miei figli piace cotto appunto al vapore e spolverato di gomasio!!!!

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  3. la tua riflessione è molto seria, sensata, giusta (altrimenti non sarei un'erbivora!).. però sono scoppiata a ridere quando ho visto la foto! bellissima pecorella!!!
    per il resto hai ragione, è un vero omicidio di massa di cuccioli. ciò che succede continuamente anche, per esempio, con il famoso maialino da latte, con i polli, con i vitelli. uccidere animali. uccidere cuccioli. è qualcosa che davvero mi fa star male.
    e non vedo come uccidere un cucciolo possa non cozzare con gli ideali di pace amore e perdono e vita che i cattolici tanto predicano e dei quali si gonfiano il petto all'uscita dalla messa della festa comandata di turno.. ma questo è un altro discorso (anche se pur sempre di contraddizione e di giustificazione di un omicidio di esseri viventi senza necessità che la chiesa giustifica e anzi incoraggia)..

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  4. Io non l'avevo mai mangiato neanche prima... e ora men che meno!

    Ps: ma sai che, di primo acchito, quando ho visto la foto del tuo "agnello" l'ho scambiato per la pecorella peluche che vi ha fatto da modella per i lavabili? ahahah!

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  5. Il tuo agnello è stupendo!!!! lo mangerei troppo volentieri! :0)

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  6. GIà! come non essere d'accordo con te??? ^_^
    GO VEG!

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  7. Che bellooo.... GO Vegan... metto questo blog tra i miei preferiti su http://veganpress.blogspot.it/

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  8. Ciao! Approdo per la prima volta da queste parti, mi sono letta tutti i tuoi vecchi post tutto d'un fiato... Per quanto riguarda l'agnello, la tua versione mi sembra un'ottima idea da portare sulla tavola dei miei parenti onnivori (che per fortuna comunque non mangiano quello vero)...

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  9. Non solo agnelli, ma anche conigli e purceddi (a seconda delle regioni). Davvero un pessimo modo per festeggiare la resurrezione che è un ritorno alla vita! Buona Pasqua e un bacione a Valerio!
    Annaelaneve
    http://annaelaneve2.wordpress.com

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  10. :( quando ho letto quello che hai scritto anche a me è venuto un brivido. in questi giorni ne ho visti tanti di agnellini, nelle campagne, ogni volta ho pensato alla fine che avrebbero fatto.che barbarie. non so ancora cosa farò a pasqua, ma un agnellino di verdura lo voglio portare anche io, se non altro per ricordare alle persone presenti che si stanno cibando di un cucciolo innocente.

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  11. Ma che bella idea :-) Comunque poveri agnellini...noi per fortuna abbiamo passato una felice Pasqua tutta vegan :-)

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  12. carinissimo questo agnellino! questo si che è buono da mangiare!
    Purtroppo sono sempre più convinta che tanta gente nemmeno pensi a quello che si mette nel piatto.. a ciò che era in origine.. :(

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  13. Ciao! ho dato un'occhiata al tuo blog, carino, ironico e ricco di cose interessanti.
    Anche io sono vegetariana (da due anni, non è molto, ma meglio tardi che mai) e per gli altri ventisei, anche se onnivora, non sono mai stata una grande amante della carne.
    Questo agnellino di verdure è davvero ganzo!
    Purtroppo, è vero, che spesso la gente troppo abituata alle tradizioni, e troppo affezionata ai sapori e alle sensazioni delle proprie papille gustative non si fa troppi scrupoli, o meglio, non si fa troppe domande, perchè alla fine conoscere e sapere determinate cose, potrebbe far salire qualche scrupolo. Troppe volte si preferisce non pensare in barba a chi ci rimette.
    Continuerò a seguirti!
    P.s. auguri per il bimbo!
    Ciao! :)

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  14. noooooo è bellissimoooo lo vedo solo ora

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