venerdì 19 dicembre 2014

Serve un piano "T"

Oggi, alle 11.30, sono con i due bambini in un supermercato Coop vicino a casa.
Come al solito prendo qualche pacco di biscotti, poi mi giro per metterli nel carrello e... sbrraaam!
Tre confezioni cadono giù.

Dietro di me un'addetta agli scaffali soffoca un grido.
Un'altra addetta agli scaffali, poco più in là, le grida "Hai sentito anche tu?"
Io sono mortificata... ma d'altra parte non mi sembrava così grave... non ho rotto niente...

"Il terremoto! Il terremoto!"
La gente intorno mormora. Le addette rispondono ad un telefono di servizio.
Io tiro un sospiro di sollievo... non è colpa mia se sono caduti i biscotti!

Valerio percepisce l'agitazione intorno a noi, mi chiede cosa sta succedendo. Io cerco di capire cosa si stanno dicendo al telefono le lavoratrici del supermercato. Lo rassicuro.
"Tranquillo. E' solo una scossa di terremoto. Non è niente di grave..."

L'altoparlante ci riporta all'ordine

"A tutti i dipendenti! Attuate il PIANO E. Ripeto. A tutti i dipendenti! Attuate il PIANO E". Ci fosse il suono delle sirene, sembrerebbe di essere in un film. Forse stanno sbarcando gli alieni.

Una delle due addette vicino a me si allontana velocemente.
La seconda passa davanti a me. Le chiedo cos'è il piano E.

Lei, con voce affannata e sguardo preoccupato:
"Signora... stia tranquilla... non si preoccupi... con due bambini, poi!!!"

... mmm... con due bambini cosa? ... non è molto consolante...

Valerio continua a chiedermi che cosa sta succedendo.
Io gli dico che non dobbiamo preoccuparci, siamo in un luogo sicuro, sicuramente antisismico, non sappiamo cos'è il piano E, ma è tutto sotto controllo...
Non faccio in tempo a finire la frase che passa accanto a noi un lavoratore della coop che dice ad alta voce a tutti i clienti che incontra di dirigersi velocemente verso le casse.

Guardo la mia lista. Ho comprato quasi tutte le cose fondamentali tranne...
... la carta igienica...
... azz...
... non posso tornare a casa senza carta igienica...

Dico a Valerio che dobbiamo fare una corsa col carrello e poi andare via.
Nel reparto carte igieniche un altro dipendente mi fa cenno di andarmene. Con voce strozzata gli dico che ho assolutamente bisogno della carta igienica. Nei suoi occhi terrorizzati si legge il pensiero:
"Madre degenere. Mette a repentaglio la vita dei suoi figli per un rotolo di carta igienica"

Una fiumana di gente defluisce verso le casse. La tensione è palpabile.

Poi, nuovamente la voce dagli altoparlanti. Temiamo tutti una nuova, terribile, comunicazione.
"Si informa la gentile clientela che il supermercato prosegue normalmente la propria attività"
Emergenza passata, possiamo tornare allo shopping pre-natalizio.

Credo che oltre all'ottimo "piano E", che non ho capito se sta per "Emergenza", "Evacuazione", "Ecatombe" o "E ora che si fa?", la Coop avrebbe bisogno di un "piano T". Che non sta per "Terremoto", ma per "Tranquilli, non è (ancora) morto nessuno"

giovedì 27 novembre 2014

Tante risate al "bar" e al "ristorante"

Al bar
M - "Vorrei un caffè"
V - "Prima mi saluti?!?"
M - "Ah, già, scusi. Buongiorno. Vorrei un caffè"
V - "Anche una pasta al pomodoro?"
M - "No, grazie, solo un caffè"
V - "Col pomodoro?"
M - "..."

M - "Buongiorno. Vorrei una spremuta d'arancia"
V - "Una spremuta d'arancia come la fanno all'asilo?"
M - "Mhm... sì, credo... Come la fanno all'asilo?"
V - "Con l'arancia!"

Al ristorante
M - "Buongiorno. Vorrei mangiare qualcosa. Cos'avete?"
V - "Pasta al pomodoro"
M - "E poi?"
V - "Spaghetti al pomodoro"
M - "E poi?"
V - "Pasta, tanta pasta! Tantissima pasta!"
M - "Ehm... allora prenderò gli spaghetti al pomodoro. Poi vorrei delle lenticchie"
V - "Ghhhggghhh"
M - "Scusi, cosa sta facendo?"
V - "Metto il pomodoro sulle lenticchie"
M - "Ah... ok... e poi vorrei delle bietole"
V - "Col pomodoro?"
M - "..."

V - "La cucina non funziona più"
M - "Nel senso che è chiusa? Riapre stasera?"
V - "No, è rotta"
M - "Ah! Allora serve l'arrotino/ombrellaio, aggiusta la tua cucina a gas"
V - "..."
M - "..."
V - "E' il cavallo a dondolo"
M - "Cosa?"
V - "Quell'animale che aggiusta la cucina a gas"

Dialoghi da teatro dell'assurdo.
Capita, giocando al bar/ristorante con un quasi-treenne.

martedì 18 novembre 2014

Beati i secondi perché... perché?

Non farai differenze tra i due fratelli. No! Mai!
Belle parole. Poi, nei fatti, tra il primogenito e la secondogenita, qualche... piccolissima... differenza di trattamento c'è...

Fotografie
1° figlio - Nei primi tre mesi hai scattato 3462 foto. Ne hai stampate 106, di cui 57 per te e le altre da distribuire a tutti i parenti. Hai la foto della prima poppata, del primo bagnetto (da due angolature diverse), del primo sorriso e del primo piantino.
2^ figlia - Hai in totale 15 fotografie, di cui 8 sfocate. In 13 scatti la neonata è in braccio al fratello.

Complimese
1° figlio - Per i primi sei mesi, il giorno della nascita è stato festeggiato con le candeline e un autoscatto a ritrarre tutta la famiglia. Successivamente, fino all'anno, il "complimese" è stato comunque ricordato.
2^ figlia - "Uh!! Ieri era il secondo complimese della bambina" "Ah, davvero?"

Bagnetto
1° figlio - Ogni sera c'era il rito del bagnetto. Stufa a scaldare il bagno, il Babbo che immerge il piccolo nella vaschetta, la mamma con l'asciugamano pronto per evitare che il pargolo prenda freddo... Poi olio, massaggino, crema...
2^ figlia - Bagnetto???

Lista nascita
1° figlio - Nella lista nascita c'erano un sacco di cose per il bambino.
2^ figlia - Nella lista nascita c'erano un sacco di cose per il bambino. Sì, per il fratello maggiore.

Regali di Natale 2014
1° figlio - La whish list è pronta da mesi, Babbo Natale ha già ricevuto la letterina e il regalo è già stato... ehm... mandato ai genitori. I nonni stanno preparando da metà ottobre i due regali homemade. Abbiamo già la risposta pronta per chi chiede "cosa regaliamo?"
2^ figlia - Tanto è piccola. Le avete comprato un regalino da 2 euro per pietà, mentre compravate i 253 regali per il "grande".

Confronti "virtuali" tra mamme
1° figlio - Nei forum facevi 254 domande al giorno su come gestire ogni momento della giornata del bambino (giochi, ma anche crisi, piantini etc...)
2^ figlia - Nei forum fai tutt'ora 254 domande al giorno su come gestire ogni momento della giornata del bambino. Che però ora ha quasi tre anni. Ancora nessuna domanda sulla secondogenita.

Facebook
1° figlio - I tuoi contatti hanno dovuto sopportare la pubblicazione di centinaia di foto nell'apposita cartellina dedicata al tuo primogenito e i tuoi status su pappe, cacche e nanne.
2^ figlia - Sei sicura che tutti i tuoi contatti sappiano che hai avuto un'altra figlia?

Ma miglioreremo. Spero.

Aggiornamento
Figlio1 sbircia il computer e vede l'immagine di copertina del blog.
"Mamma! Guadda! ci sono io, mamma e babbo. E Nina!"
"Hai visto? Ci siamo tutti! Manca solo Pollino!
...
...
...
ah, già... e Irene..."
:-D

lunedì 13 ottobre 2014

Promemoria Mamma Vegana 2044

Cara Mamma Vegana del 2044,

è la Mamma Vegana del 2014 che ti scrive. I tuoi figli sono ormai trentenni e forse ti hanno chiesto com'era il loro rapporto da piccoli. Tu ormai hai una certa età e si sa, i ricordi sono sempre rose e fiori.
Ecco quindi un piccolo promemoria. Prima di rispondere...

- ripensa a quella volta che hai sentito "I'ene! Gua'dda! Un cavallo! Bum bum bum!" e hai temuto il peggio, sapendo che il cavallo di Valerio è il bastone di una scopa a cui avete attaccato un'enorme testa in cartone;

- ricorda tutte quelle volte che la tua secondogenita ha visto moooolto da vicino la ruspa giocattolo del tuo primogenito;

- domandati se l'elasticità dei legamenti della tua secondogenita (a proposito, fa la ballerina?) derivi dalle posizioni delle gambe a cui l'ha costretta il primogenito;

- chiediti se la sordità della tua secondogenita derivi dai concerti per fischietto e tamburello suonati a pochi centimetri dalle sue orecchie dal fratello maggiore;

- interrogati sulla fobia dei baci della tua figlia minore: deriverà forse dalla foga con cui il fratellone tentava di spiaccicarla con la scusa di darle un bacino?

... e poi, riguarda le foto di quando erano insieme e pensa a quanto erano belli...


Un saluto,
tua Mamma Vegana 2014

mercoledì 10 settembre 2014

Orme per casa

Non vi parlerò di Irene perché non c'è molto da dire, mangia, dorme (dorme!!!) e poco altro...

Non vi parlerò nemmeno dell'ultimo mese di Valerio, ci sarebbe troppo da dire (non mangia, non dorme e fa molto altro...)

Vi propongo invece un'attività che abbiamo realizzato proprio oggi.
Premessa. Stiamo cercando di far passare il messaggio che in casa si sta senza scarpe. Con ovvie eccezioni (ospiti, feste etc), ma nella vita di tutti i giorni si entra e ci si tolgono le scarpe. Io lo faccio. Il Babbo lo fa. Con Valerio è una lotta continua.
Questa mattina mi s'è accesa una lampadina, e ho posizionato in terra alcuni fogli a formare un percorso.

Poi abbiamo preparato insieme due ciotoline con le tempere. Una rossa ed una verde.
Valerio ha poi camminato (per due volte) sui fogli con la sola scarpa sinistra, immergendola nella vernice rossa, mentre il piede destro, nudo, era stato intinto nel verde.


Abbiamo poi tagliato le orme. ehm... abbiamo... diciamo che lui ha rovinat... ehm... tagliato quelle che erano venute male...


Questo è il risultato. Le impronte delle mani non c'entrano niente ma erano carine.
Infine Valerio ha portato le orme del piede nudo in tutte le scarpe in cui si può entrare solo a piedi nudi o con le ciabatte e le abbiamo attaccate agli stipiti delle porte.
Abbiamo invece sparpagliato le orme delle scarpe nell'ingresso. Resteranno lì fino a stasera e poi le attaccheremo sui cestino porta-scarpe.


Non so se questo lavoro servirà a qualcosa, però... ci siamo divertiti!

martedì 5 agosto 2014

Irene e l'inatteso parto in casa

Una settimana fa, il 30 luglio, è nata Irene.
In casa.
So cosa state pensando, che è poi quello che ha pensato il pediatra venuto a visitarla: e dove doveva nascere? Con una mamma vegana, alternativa, quello del parto in casa sarà stato il suo sogno da una vita. Ecco, no. Pur non avendo nulla contro il parto in casa (anzi!) ero convinta che non facesse per me: Irene avrebbe dovuto nascere in ospedale, nello stesso in cui è nato Valerio e in cui mi ero trovata molto bene. E invece ha deciso lei al posto nostro.

----- Da qui, il racconto del parto. Se siete deboli di stomaco, potete saltare al fondo -----
Dopo un'ora e mezza di contrazioni lievissime ogni 10 minuti (durante questo tempo sono anche riuscita a dormire, tra una contrazione e l'altra), su suggerimento dell'ostetrica verso le 5.30 del mattino faccio un bagno nell'acqua calda. Le contrazioni si intensificano un po', ma nemmeno poi tanto. Alle 6.15 l'ostetrica (in collegamento su whatsapp, evviva la tecnologia) mi dice che comincia a prepararsi con calma e parte. Poco dopo la prima contrazione dolorosa sveglia il Babbo. Alle 6.20 l'ultimo messaggio su whatsapp, per chiedere all'ostetrica se è il caso di chiamare i nonni per tenere Valerio (io pensavo di no).
A quel punto, esco dal bagno e la situazione precipita. Il Babbo, ancora mezzo addormentato, non riesce più a tenere il conto delle contrazioni... ma non è colpa sua: da dolori di circa un minuto ogni 6, passiamo ad una contrazione unica di 10 minuti con qualche pausa.
E poi, comincio a sentire il bisogno di spingere. Panico. Convinta che non sia ancora il momento, urlo di chiamare Martina, l'ostetrica, che mi tranquillizza: si vede che è il momento di spingere, vai pure. L'ipotesi di partire subito per l'ospedale è a quel punto scartata: Irene nascerà in casa (sempre meglio che in auto!)
Dopo poco si rompe il sacco e comincio a sentire la testolina che spinge per uscire. Nuovo momento di panico. Altra telefonata a Martina, che nuovamente riesce a tranquillizzare me e il Babbo: lei sta arrivando, ma se la bambina dovesse nascere prima non è un problema: il Babbo dovrà avvolgerla in un asciugamano e aspettare. Suggerisce intanto di farmi sdraiare sul divano. Non so come, il Babbo riesce a trascinarmi dal bagno al salotto, a sistemare qualche asciugamano e lenzuolo sul divano e ad accogliere la mia richiesta di accendere l'ipod con la musica. Poi va a prendere un asciugamano perché sì, ora vede anche lui che sta uscendo qualcosa. Quando torna, Irene è nata e sta già piangendo tra le mie braccia. Sono le 6.55.
Dopo 5 minuti arriva Martina, con tutta l'attrezzatura per un parto in casa, e comincia la normale routine. Per lei. Io e il Babbo siamo ancora in stato di shock.
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Insomma, Irene ha fatto tutto a modo suo.
- Ha fatto in modo che Valerio non si svegliasse: il fratellone infatti si è alzato dopo una decina di minuti dall'arrivo dell'ostetrica, senza dover assistere alle fasi più... splatter... del parto :-)
- Non ha aspettato nessuno: né che io fossi pronta, né che ci fosse l'ostetrica. Beh, per fortuna almeno il Babbo è arrivato in tempo per avvolgerla in un asciugamano
- Ha schifato la playlist che avevo preparato con tanto affetto (d'accordo, ho riciclato quella che avevo preparato per la nascita di Valerio... ma l'avevo preparata con tanto affetto), facendomi ascoltare solo una canzone e mezza. Ah, per la cronaca: è nata su "S'i' fosse foco" di De André, e mi sembra che anche questo renda bene l'idea del caratterino che dovremo aspettarci.

Mamma e bambina stanno benone. Il post-parto di due anni fa era stato traumatico. Stavolta è stata una passeggiata.
Il Babbo si sta a poco a poco innamorando della sua bambina. Ha già cominciato ad entrare in sintonia con lei, facendole fare, quando riesce, cacca e pipì fuori dal pannolino. D'altra parte anche con Valerio era lui il più entusiasta dell'EC (Elimination Communication).
Valerio... beh, il fratellone deve ancora abituarsi all'intrusa. Da un lato non vede l'ora di prenderla in braccio, quando sta sul lettone o sul divano. Dall'altro è il più spaesato da questa nuova situazione. Devo dire però che insieme sono bellissimi!

P.S: Il fiocco in foto ci è stato regalato dall'amichetta di Valerio, che a sua volta ne aveva ricevuto uno simile per la nascita del fratellino. E' una coccarda della pace che vuole essere il simbolo della nascita di un individuo libero da stereotipi di ruolo (maschili o femminili), futuro cittadino del mondo portatore di pace. Maggiori informazioni qui: http://maschioperobbligo.it/
P.S.2: il 30 luglio il blog ha ricevuto il doppio delle visite medie quotidiane. Sarà un caso?

mercoledì 23 luglio 2014

Storie di ruspe

"C'era una volta una ruspetta che scavava una buca.
Scava scava, ci cade dentro.
L'amico camion suona il clacson.
La gru sente che qualcuno suona il clacson e va a vedere.
La gru vede che la ruspetta è caduta dentro la buca e la tira su.
Fuori ci sono il babbo ruspa e la mamma ruspa."

Questa storia - al netto di parole inventate o incomprensibili e ripetizioni a loop infinito - l'ha inventata Valerio, che ultimamente chiede di ascoltare storie di ruspe, gru e schiacciasassi... mettendoci in difficoltà.


Quella che segue invece l'abbiamo inventata insieme. In grassetto le sue parti.

C'era una volta una... ruspa! Che... raccoglieva sassi per... costruire una casa. Un giorno la sua amica gru le disse... "Abbiamo finito la casa!".
La ruspa rispose: "Ora possiamo... andare in vacanza!"
"Dove andiamo?" Chiese la gru.
"A Firenze" disse la ruspa "A vedere dei monumenti che sono stati costruiti senza gru e ruspe"
"Ohhhhhh!" disse la gru.
E poi... partono!

Per favore... se qualcuno ha storie di ruspe me le scriva. La nostra fantasia e la nostra competenza in macchine e attrezzature per la costruzione si stanno esaurendo...

giovedì 17 luglio 2014

Ho un figlio toscano

Devo farmene una ragione. Nonostante le sue origini per metà nordiche (liguro-piemontesi), Valerio è indubbiamente toscanofono.

Non si sa come e perché, dato che passa la maggior parte del suo tempo con me, ma deve dipendere dall'aria che respira, o dall'acqua che beve, o dalle verdure a km0 che mangia... D'altra parte, come dice il mio amico Semmy ridacchiando, "non puoi combattere con l'ambiente".

A dire il vero ci ho provato. Consapevole dei miei limiti linguistici, ho tentato un compromesso: "impara l'accento del Babbo, ma le parole - in italiano - della mamma".

Invece no.
Non mangia fave, ma "baccelli".
Non spazza con la scopa, ma con la "granata".
Le zanzare non pungono, "pinzano".
Non chiede di essere preso in braccio, ma "in collo".
...

Per non parlare della fine delle parole straniere. Andiamo a fare la spesa alla "coppe". Gioca con "l'ula oppe" (hola hoop). Si mette i "jeanse".

L'altra sera abbiamo toccato il fondo.
"Pollino, abbottala!" (= "Pollino, abbozzala", termine vernacolo per dire di smetterla)

Il mio orgoglio liguro-piemontese ha subito un duro colpo. Però sono scoppiata a ridere.
Forse mi sto toscanizzando anche io...

lunedì 14 luglio 2014

Ancora stereotipi di genere. Ma vince il portafogli...

La scorsa settimana siamo andati a comprare degli occhiali da sole per Valerio.
Dopo tanti discorsi sugli stereotipi di genere, sono entrata nel negozio convinta di far scegliere a lui, tra quelli che reputavo adatti, il modello e il colore.

Mi sbagliavo.
Tante parole e poi... mi sono scontrata coi saldi.

Insomma, c'erano questi occhiali:

E poi la stessa versione, azzurra, in saldo. Con lo sconto del 60%.

Indovina indovinello, quali occhiali voleva Valerio?
Ma quelli rosa, ovviamente.

Indovina indovinello, quali occhiali l'ho obbligato a comprare?
Ma quelli in saldo, ovviamente.

Le origini liguri mi rendono tirchia economa. Anche a scapito delle convinzioni sul diritto alla scelta del colore preferito da parte di maschi e femmine.

martedì 8 luglio 2014

Riflessioni sugli stereotipi di genere

Quando dicono che i bambini stupiscono sempre.
Sto cominciando a pensare che Valerio lo faccia apposta per farmi mantenere un minimo di elasticità mentale. 

Poi Valerio ha mostrato, nonostante nessuno di noi sia un esperto di motori, un'enorme passione per ruspe, gru, camion. Con tanto di richieste pressanti per vedere il motore dell'auto e farsi descrivere nei minimi particolari la batteria, il contenitore del liquido dei freni, quello dei fusibili e gli ammortizzatori. Tra l'altro spiazzandomi ogni volta perché, consapevole della mia ignoranza incolmabile, ho sempre rifiutato di interessarmi di queste cose, saltandole a piè pari persino studiando per l'esame di scuola guida.
E lì le mie convinzioni hanno cominciato a vacillare. Quindi c'è qualcosa di innato? Gli piacciono i motori perché è maschio? In effetti questi giochi non piacciono alla sua amica, che da sempre è uguale a lui e solitamente ha gli stessi interessi (siamo riusciti a convincerlo a mettersi i sandaletti per l'estate solo a patto che fossero uguali a quelli dell'amichetta!)

Sabato scorso, in una mattinata, è riuscito a farmi cambiare idea. E poi a farmela ricambiare.
Tutto è cominciato vedendomi mentre provavo la fascia che ci ha regalato la nonna per portare Irene. Valerio ha voluto imitarmi, chiedendo una striscia di tessuto in cui portare i suoi "bambini" (ah, tra l'altro siamo diventati nonni di un maiale, un cavallo e una mucca)


E così è rimasto tutto il giorno, a parte il pranzo e il pisolino in cui ho dovuto insistere per fargli togliere la fascia.

Portare in fascia, avere dei bambini, addirittura allattarli. Imitando la mamma che ogni tanto si stende sul letto (mi fa ridere perché dice: "quando ho i bambini in pancia 'ono 'tanco!") E' un "gioco da femmina".

Ecco, quindi non è interessato solo a ruspe e motori. Pensavo questo quando Valerio, vedendo il Babbo che tagliava l'erba, ha preso uno dei suoi carrettini e... eccolo (con la fascia) ad imitarlo.
Ma questo non vuol dire niente. Spesso sono io a tagliare l'erba, o almeno era un compito che svolgevo volentieri prima che la pancia mi impedisse nei movimenti.


Ma poi? Prende una palla e, invece di tirarla con le mani, comincia a calciarla. Ecco, il calcio... un gioco da maschio! Da chi avrà imparato? Non certo da me. Anche se a dire il vero, io sono negata anche per la pallavolo, tipico gioco da femmine. Per non parlare della danza, del nuoto o... di qualunque altro sport!


Notare la fascia coi "bambini" sempre addosso. Lo vorranno lo stesso ad un allenamento di calcio?

Per concludere in bellezza la giornata, Valerio ha aiutato me a pulire in terra col mocio (ehm... aiutato...) e il Babbo a passare l'aspirapolvere su poltrona e divani. Due attività evidentemente da femmina!


Pensandoci, calcio a parte, Valerio non ha fatto altro che imitare quello che vede fare dalle sue figure di riferimento.
Nessuno gli ha detto che non può portare in fascia i bambini (che non li può allattare lo scoprirà magari più avanti...) anche perché in casa vede foto di quando era più piccolo nel mei tai, sulla pancia del Babbo. Nessuno gli dice di non usare l'aspirapolvere, anche perché vede il Babbo che lo usa meglio di me.

Ho concluso che forse è proprio questa la risposta ai miei interrogativi: ci saranno delle preferenze, come quella delle ruspe e delle gru, che possiamo considerare più "da maschio", senza nulla togliere alle (poche?) femmine che hanno le stesse passioni. Ma sono le attività quotidiane che non devono essere "da maschio" o "da femmina".
E, come sempre, è proprio l'esempio che i bambini vedono in casa, quello che conta!

lunedì 7 luglio 2014

E' vietato... ma solo un po'!

Vicino a casa ci sono molti parchi. Uno piace particolarmente a Valerio perché in un percorso abbastanza breve (meno di un km) si incontrano tanti animali: anatre, conigli, tartarughe, uccelli di vario genere, pesci e, qualche volta, anche porcospini.


Nel parco è vietato dare da mangiare agli animali, ma nessuno controlla. Il divieto è espresso chiaramente nel cartello che accoglie i visitatori all'ingresso del parco, con il regolamento.

Ed è ribadito in due ulteriori cartelli posizionati nelle bacheche informative.

In estate la situazione degenera perché il parco diventa una meta ambita per centinaia di bambini accompagnati da genitori e nonni, tutti muniti di pane secco per nutrire le anatre. Durante la nostra passeggiata di stamattina abbiamo notato cumuli di pane ammuffito ai lati dei vialetti e, quel che è peggio, anche nell'acqua.

A Valerio piace fermarsi a guardare le tartarughe. Proprio qui abbiamo incontrato una bambina, più o meno coetanea, che già prima del nostro arrivo stava dando da mangiare alle anatre, pescando da un sacchetto della spesa ricolmo di pane. Dopo una decina di minuti in cui Valerio osserva minuziosamente una ad una le tartarughe, la bambina, peraltro gentilissima, offre del pane anche a Valerio che (non è il massimo della socialità, lo so bene), scappa verso di me.

La bambina non capisce e insiste. Segue Valerio con un pezzo di pane in mano. Lui, che sta dimostrando di essere addirittura più "orso" del Babbo, le dice un secco "no" e si volta verso di me. A quel punto intervengo. Spiego alla bambina che Valerio non vuole tirare il pane perché sa che dentro il parco non si può, dato che il pane alle anatre fa male perché gonfia dentro al loro pancino.

Interviene il nonno "ma noi ne diamo poco!" e poi la porta via, qualche metro più in là, probabilmente per allontanarsi da una mamma così rompiscatole.

Sono rimasta a bocca aperta e questa frase mi ha fatto riflettere. Cosa vuol dire "noi ne diamo poco?" Sarebbe un po' come dire...

"E' vietato parcheggiare nel parcheggio dei disabili/sulle strisce/in seconda fila"
"Ma noi ci stiamo solo 10 minuti!"

"Non si butta la spazzatura in terra"
"Ma questa è solo una carta di caramella!"

"Non si va in treno senza biglietto"
"Ma noi facciamo solo poche fermate"

"Le cacche dei cani vanno raccolte e buttate via!"
"Ma ne ha fatta solo un pochino"

"I bambini in auto devono essere legati con il seggiolino"
"Ma noi facciamo solo qualche chilometro!"

Mmmm... già... ecco... si spiegano tante cose...

venerdì 4 luglio 2014

Aspettando Irene

Ci siamo decisi anche stavolta a ripassare un po' prima della nascita di Irene. Due anni e mezzo fa, raccontavo i nostri preparativi aspettando "Robino"

Stavolta le prove sono state un po' più all'acqua di rose: non abbiamo ancora attaccato l'ovetto, la culla non sappiamo nemmeno cosa sia e le prove di pannolinamento sono durate meno di 5 minuti.

Ora tocca a voi. Trovate le differenze tra queste due foto!


(E sì, il disordine è sempre lo stesso...)

mercoledì 2 luglio 2014

Giocare a due anni nelle lunghe giornate estive

Dopo la versione invernale di questo post (Giocare a due anni nelle lunghe giornate invernali) non poteva mancare anche quella estiva.



Il problema è l'opposto: in inverno le uscite vanno limitate per il troppo freddo, d'estate per il troppo caldo (almeno qui a Firenze...)

Devo dire che però, per ora, di solito riusciamo ad uscire per una passeggiata o per un salto ai giardini almeno qualche ora al mattino e poi a volte di nuovo al pomeriggio.

Restano le ore centrali della giornata, quelle in cui anche i cani si godono il dolce far niente e ci regalano pose da denuncia alle associazioni animaliste, come quella qui accanto in cui Pollino fa il finto morto.

Nelle altre ore della giornata, quando stiamo in casa, i giochi riflettono molto il periodo che sta attraversando Valerio (2 anni e 4 mesi), con la sua passione per ruspe, gru e motori.

Basta dargli un mezzo meccanico (giocattolo) e una distesa di sabbia, pietre o (in mancanza d'altro) anche foglie e il gioco è assicurato.


Valerio ha riportato dal garage un carrellino primi passi che usava più di un anno fa. Ora è diventato un tagliaerba che viene portato avanti e indietro per la terrazza.
L'uso è questo: Valerio tira tre o quattro volte un ipotetico filo, urla "funzionaaaa", fa qualche passo e dopo poco si ferma per rifare benzina. Spesso il "motore" è rotto, quindi bisogna ripararlo, anche con l'aiuto del Babbo.
Qualche volta, suscitando la mia ilarità, ha anche preso un finto cellulare e chiamato il tecnico, per farsi aiutare nelle riparazioni.
La cosa bella è che questo gioco è nato totalmente dalla sua fantasia e... dall'osservazione di cosa fa il Babbo con il tagliaerba vero... il che, devo ammettere, non è molto rassicurante!


La passione per i motori (a due anni e mezzo?!?) fa sì che Valerio voglia guidare. Abbiamo provato a spiegargli che bisogna almeno arrivare ai pedali e che sarebbe opportuno prendere prima la patente... ma lui è inflessibile.
Ovviamente, quando guida lui, l'auto è parcheggiata e la chiave non è inserita nel cruscotto!


Un altro oggetto divertente è l'amaca. Noi ne abbiamo una a maglie larghe, in cui Valerio sta sdraiato (più che altro per una paura mia) e gioca a chiudersi dentro per poi riaprire urlando "cucùùù!". Una volta voleva così tanto montare l'amaca, mentre noi in casa stavamo facendo altro, che l'ha presa ed è andato da solo. Ovviamente senza riuscirci, ma l'effetto ottico della foto potrebbe ingannare.


Continuano i travasi con l'acqua. "Abbiamo" scoperto che si possono fare anche con il boccettino delle gocce. Però dopo un po' è più divertente allagare tutto...


A proposito di allagare, tra i giochi estivi vorrei annoverare anche il bagnetto. Basta un innaffiatoio, una tazzina e qualche contenitore di shampoo e le ore più calde della giornata trascorrono senza problemi. Solitamente per il bagnetto utilizziamo ancora la vaschetta in cui Valerio veniva lavato da piccolissimo: ci sta comodamente seduto, giochi compresi, e si riempie in un attimo. Nella foto qui sotto però insieme a Valerio c'è anche una sua amichetta e quindi abbiamo riempito la vasca. Non c'è stato poi bisogno di togliere il tappo: Valerio e l'amica l'hanno svuotata a modo loro, allagando il pavimento del bagno e mezza casa. Davanti ai loro gridolini divertiti, comunque, anche la (piccola) fatica di pulire è diventata più leggera. (E poi lo ammetto, il pavimento del bagno aveva proprio bisogno di essere lavato!)


mercoledì 25 giugno 2014

Prima e seconda gravidanza. Le differenze

Vita di ogni giorno

Prima
Frutta e verdura lavata con amuchina e lasciata ore nel bicarbonato
Seconda
Frutta e verdura... "uh, già, potevo lavare questa pesca prima di addentarla! Vabbè, laverò la prossima..."

Prima
"Ommioddio ho preso 25 grammi rispetto a ieri!"
Seconda
"Quanti kg ho preso finora? Ma sai che non me lo ricordo?"

Prima
"Sono alla settimana 26+2, che corrisponde esattamente alla fine del sesto mese. La data prevista per il parto è il 13 febbraio. Ci sarà la luna piena il 7 febbraio e quella nuova il 21."
Seconda
"A che settimana sono? Mah, intorno alla 34... no, forse 35a. Ottavo o nono mese credo. La data del parto? Fine luglio... ma magari inizio agosto..."


Prima
La valigia per l'ospedale è pronta 3 mesi prima del parto.
Seconda
La valigia per l'ospedale... quale valigia? Uh, già, forse dovrei prepararla!

Prima
Da 3 mesi prima della nascita sono pronti i body, i vestitini, le tutine: tutti lavati, piegati, sistemati nella cassettiera nella futura camera del nascituro, divisi per tipologia e per taglia.
I pannolini (lavabili) sono piegati, lavati e sistemati nello scaffale in bagno.
Seconda
Ad un mese dalla data prevista per il parto, i vestiti sono in un mucchio unico (da 0 mesi a 2 anni) in un grande scatolone in fondo all'armadio. E' molto probabile che rimangano lì per il prossimo mese.
I pannolini (lavabili) sono da qualche parte in garage.


Gli altri
Prima
"Ho mal di schiena"
"Poverina! Vieni che ti faccio un massaggio!"
Seconda
"Ho mal di schiena"
"Poverina! ... senti, quando vai a fare la spesa puoi comprare 10 kg di patate, 20 litri di latte e un'incudine di ferro?"


e poi c'è lui...
... che con i suoi modi gentili ha convinto Irene, podalica, a girarsi (tirando una manata sulla pancia);
... che non importa quanto caldo faccia fuori o quanto pesante sia la pancia, ma BISOGNA andare ai giardini;
... che qualche volta tollera di giocare sul letto, per far riposare la mamma. Ma non esageriamo: la mamma è quella che deve stare sempre in movimento!


E così... succede anche che al supermercato...
Prima
"Signora, prego, passi pure!"
...uh, che gentile. Avrà visto la pancia!...
Seconda
"Signora, prego, passi pure!"
... uh, che gentile. Avrà visto che ho preso il gelato e che con questo caldo rischia di sciogliersi!
...
...
...
Ah, no, avrà visto la pancia...

lunedì 23 giugno 2014

Aggiornamenti da Ippoasi: Irene

Sono arrivate nuovamente notizie da Irene, la gallina di Ippoasi che abbiamo adottato a distanza.


Eccoci nuovamente con le ultime novità dal rifugio e qualche aggiornamento su Irene.
L'inizio del nuovo anno è stato alquanto spumeggiante: quattro nuovi ospiti hanno infatti varcato la soglia del cancello in brevissimo tempo. Si tratta del gigante buono Lorenzo, un bue di oltre 900 kg; del piccolo Enea, maialino fortunato in quanto all'anagrafe non è un numero ma un nome (è infatti registrato non come animale “da reddito”, bensì “d'affezione”) e delle due anatrine Rebecca ed Anastasia.
Lorenzo è attualmente adottato a distanza da un'associazione tedesca, la Tierhilfe Sueden, e questo per noi è molto importante in quanto segna una collaborazione tra due realtà simili collocate però in due contesti diversi.
Le frequenti piogge hanno messo a dura prova il terreno, ma gli animali ospiti non sembrano averne risentito granchè, a parte alcune capre e pecore che hanno avuto qualche problema derivante l'umidità del terreno e che ha causato loro dei dolori alle zampe... curate settimanalmente dai volontari del rifugio. Gli unici animali duramente provati dall'acqua continua sono stati proprio gli umani, ma si sono muniti di impermeabili, stivali, guanti e... molta pazienza... portando a termine sempre e comunque tutti i lavori, nonostante l'acqua battente.

L'inverno è finito ed ora iniziano le belle giornate, il caldo ormai ha asciugato il terreno e riscaldato tutti noi. I cavalli hanno perso il folto pelo invernale per lasciare spazio al leggero pelo estivo... insomma... tutta la natura si è risvegliata!
Nuove entrate nel pollaio!!! Due anatrine, Rebecca ed Anastasia sono entrate a far parte di questa grande famiglia. Forse anche per la somiglianza di colori queste due dolcissime nuove ospiti hanno subito stretto amicizia con Adele e Sasha, il quale non le perde di vista un attimo. La sera le richiama tutte dentro la loro casetta e queste non entrano fino a che non è entrato pure lui...più romantico di cosi!
L'inverno è stato abbastanza bagnato e le grandi piogge hanno talvolta allagato parte del terreno del pollaio...inutile chiedersi chi fossero i più felici di questo evento... Ad Ugo non sembrava vero di avere una piscina cosi grande tutta per sé!
Al termine di questo inverno freddo e piovoso purtroppo ci ha lasciati Anna... le galline sono tra gli animali ospiti quelli che più di tutti sembrano soffrire degli effetti della selezione genetica operata dall'uomo e che rende questi individui estremamente deboli e poco longevi.
Michele e Silvia continuano la loro love story, oramai la loro coppia è super collaudata e Silvia non pare essere gelosa dei corteggiamenti che Michele riserva alle altre galline del pollaio.
La dolce Kamuran trascorre le sue giornate tranquilla nell'ospedale, anche se in questi giorni è stata nuovamente sfrattata da Ursus, entrato in calore prima del previsto... a breve ultimeremo una sistemazione per le anatre per i mesi primaverili ed estivi cosicchè la nostra piccola amica possa rimanere la regina incontrastata dell'ospedale!
E i pulcini? Oramai sono cresciuti e sono stati rinominati “pulcioni”. Con la primavera abbiamo potuto appurare che 3 di loro sono maschi, e pare anche molto ben chiaro chi sia il padre: il gigante Coscialunga! Ora Tamburrino, Michele, Cosimo e appunto, Coscialunga hanno altri tre galli con cui misurarsi. L'unica femminuccia ha un gran da-fare nel farsi rispettare da questi tre spavaldi fratelli, però si vede subito che ha un carattere molto determinato. In questi giorni ha deposto il suo primo uovo... piccino piccino!
Paola, Lusia, Miriam, Alina e Gina continuano a correre di qua e di la, alla ricerca di non si sa cosa...si fermano solamente la sera, quando vanno a dormire tutte vicine vicine nella loro casetta... come bambine scalmanate che si addormentano esauste dopo una giornata di giochi!
Federica, Luisella, Gloria, Lia, Pia, Simona, Elisa, Emma, Irene, Cassiopea, Stellina, Clara, Lucrezia e Grazia hanno un temperamento molto più mite anche se tutte, al momento dell'arrivo del cibo fresco quotidiano (verdure e frutta) si scatenano! In particolar modo è facile vederle svolazzare sopra la carriola piena di quese cibarie succulente pronte ad accapparrarsi la prima fogliolina fresca fresca!

Dania ha passato gran parte dell'inverno a fare da mamma ai pulcini... e che mamma! Amorevole come non mai li seguiva ovunque e qualora qualcuno si attardasse lo chiamava con ansia...ha insegnato loro tutto, da come scavicchiare con le zampine per smuovere la terra e cercare piccoli insetti a come pulirsi le piume...una madre con i fiocchi! Una volta cresciuti è tornata in compagnia delle sue amiche Dulcita e Stevia, che l'attendevano pazienti!
A proposito di compagnie... durante l'inverno, ma anche ora con la primavera poco prima del tramonto, tutte le galline sono solite appollaiarsi nella mangiatoia per il fieno di legno che lasciamo nel pollaio per l'utilizzo da parte di qualche ospite occasionale. E' meraviglioso notare la varietà di suoni che emettono, sembra che stiano raccontandosi le loro giornate, o scambiandosi delle informazioni...
Come sempre, per mantenere un rapporto diretto con gli animali adottati è possibile venire a trovarli.
Le visite, in estate, si effettuano il sabato e la domenica alle 9.00 e alle 17.00. E' necessario prenotare chiamando il numero 389-7629476 o 050-9335360 o inviare una mail a visite@ippoasi.org.
Siamo a disposizione anche per visite su misura per gruppi, scolaresche e comitive.

Un caloroso saluto e un grande ringraziamento da Irene e da tutti noi.

giovedì 19 giugno 2014

La marmellata crudista che cambia la vita

... ovvero "ho scoperto l'acqua calda".
O meglio, l'acqua fredda...

Come realizzare una marmellata in tempo zero, senza far diventare la casa un forno? L'ho scoperto grazie ai "21 giorni nell'Eden con Eva" di cui ho già parlato nel post sul salame al cioccolato.

Io la faccio con le prugne secche, ma si può usare qualunque tipo di frutta essiccata.

Il procedimento è a prova di impedita in cucina (come sono io).

La sera, mettere 250 grammi di frutta in una ciotolina.
Aggiungere più o meno la stessa quantità di acqua.
Coprire e lasciare tutta la notte.

Al mattino, tritare tutto, acqua compresa.
Fatto.


Spalmata sul pane è ottima. In frigorifero dura almeno qualche giorno, di più non saprei perché... da noi finisce molto prima!

lunedì 26 maggio 2014

Lista nascita per il secondo figlio

Dopo il post della scorsa settimana sulla lista nascita di Valerio, torno sull'argomento.
Dato che ci siamo trovati bene con la lista nascita on line, che ha aiutato amici e parenti a farci regali veramente graditi, abbiamo pensato di ripetere l'esperienza per la nascita di Irene.

Ma al momento di stilare la lista (ancora work in progress) sono stata tormentata per giorni da un enorme dubbio: cosa mettere? Abbiamo già tutto!

Cercando on line, i consigli che ho trovato non mi convincevano:
- pannolini (abbiamo già i lavabili usati da Valerio)
- cosmetici (molto probabilmente, come per Valerio, non ne useremo)
- pedana per il passeggino (mi sembra piuttosto scomoda e comunque Valerio non ci starebbe volentieri... lui vuole spingere il passeggino oppure farsi trasportare!)
- seggiolini auto/alzasedia (i due bambini avranno due anni e mezzo di differenza, quindi la seconda utilizzerà gli stessi oggetti del fratello)

E allora, che fare? A parte il seggiolone (a Valerio è stato regalato lo Stokke, che diventerà una sedia e dovrebbe durare più o meno in eterno: dato che è, giustamente, molto affezionato alla SUA sedia, ce ne faremo regalare un altro), di cosa ha bisogno Irene?
Quasi di niente.

In compenso però Valerio potrebbe aver bisogno di qualcosa, in particolare per attutire il tumulto che per forza di cose la sorellina porterà nella nostra casa e nella sua vita. Inoltre tutto quello che verrà regalato a Valerio, potrà essere usato in futuro da entrambi.
Quindi nella nostra lista nascita ci sono gli accessori per il trenino di legno che attualmente adora, puzzle e soprattutto molti libri per creare una piccola biblioteca casalinga.

Oltre a questo, abbiamo riproposto nella lista nascita il regalo "Vengo a trovarvi e... vi preparo la cena!" (o metto in ordine, o porto a spasso i cani, o...), super apprezzato durante i primi difficili giorni da neo genitori. Sempre nella lista nascita abbiamo ribadito il fatto che siamo favorevoli al riciclo e al prestito (di vestiti e attrezzature) per evitare ogni tipo di spreco. Infine, come già nella lista per Valerio, abbiamo inserito la possibilità di regalare anche a Irene buoni regalo o buoni fruttiferi postali.
Insomma, soldi.

Che di questi tempi... non sono mai troppi!

giovedì 22 maggio 2014

Lista nascita. Ovvero cosa serve veramente ad un neonato (secondo me)

Qualche giorno fa, ho scritto ad un'amica, futura mamma, che mi chiedeva consigli su cosa le servirà dopo la nascita della sua bambina, suggerendole di fare una lista nascita.
A noi è servito molto per indirizzare i regali ed evitare di ricevere cose che non avremmo utilizzato: la nostra non era una "classica" lista in un negozio, ma un elenco on line di oggetti che pensavamo ci sarebbero serviti.

Le ho quindi mandato il nostro elenco, commentato alla luce dei due anni trascorsi. Alcune cose ci sono servite veramente, altre solitamente proposte ai neo genitori le avevamo scartate fin da subito, altre ancora si sono alla fine rivelate inutili per la nostra esperienza.

Mentre scrivevo mi sono resa conto che potrebbe essere utile anche per altre famiglie in attesa del primo figlio. Per il secondo... ci devo ancora lavorare! E così, ecco qua:

Innanzi tutto, noi avevamo esordito così:
Come sapete, è arrivato un nuovo bimbo! Questa lista nascita è per aiutare chi vuole salutare la sua nascita con un regalo, per evitare doppioni. Siamo però convinti che, per rendere migliore il mondo in cui vivrà Valerio, dobbiamo cominciare fin da ora ad evitare gli sprechi: quindi siamo assolutamente favorevoli al riciclo e al prestito quando possibile! Vi chiediamo inoltre di non regalare detergenti e cosmetici, anche se adatti ai neonati, perché Valerio potrebbe essere allergico (come la mamma...). Per lo stesso motivo preferiamo che i tessuti, se nuovi, siano di cotone biologico non trattato chimicamente. (Il problema non si pone con i tessuti prestati, perché i numerosi lavaggi hanno eliminato le sostanze allergizzanti)  Grazie anche a nome di Valerio! 

Questa premessa è stata molto utile!
Tra l'altro il discorso dei cosmetici era semplificato: non soltanto per le allergie, ma anche perché all'inizio per lavare un neonato non serve nient'altro che acqua, al massimo amido di riso. Tutte le cremine che vengono proposte (culetto arrossato, puliscidiqua, grattavia di là)... beh, non è detto che servano. Noi ad esempio abbiamo comprato una crema alla calendula e dopo quasi un anno l'abbiamo regalata perché ne avevamo usata mooolto meno di metà.
Quindi io sconsiglio assolutamente di comprare prodotti cosmetici prima dell'effettiva necessità.

Passiamo ora alla lista vera e propria

Il primo punto è un po' strano, lo ammetto:
VENGO A TROVARVI E... vi preparo la cena! 
Molto graditi sono i regali che ci aiutano a sbrigare le faccende di tutti i giorni per avere più tempo libero, da dedicare a Valerio. Ad esempio: 
portare a spasso i cani, preparare i pasti, mettere in ordine casa... 
Questo è stato molto importante. Così come avere da parte un bel po' di piatti pronti da usare quando il piccoletto assorbe tutte le energie della mamma. Coinvolgere il più possibile gli amici in queste faccende pratiche è utile e fa sentire utili gli altri! Non ci crederai, ma molti ci hanno fatto questo regalo.

Secondo punto, anch'esso "strano":
VESTITI, BODY, TUTINE Accettiamo molto volentieri vestiti in prestito da bimbi già cresciuti. Attenzione alle stagioni! Valerio avrà 3 mesi a maggio, 6 ad agosto, 9 a novembre e 1 anno a febbraio! Vista la stazza è però preferibile abbondare nelle dimensioni. 
Chiariamo subito una cosa: anche con la lista nascita ti arriveranno regali di vestitini. E purtroppo sappi che in realtà saranno inutili. Puoi precisare quanto vuoi la taglia, ma a noi una tutina di ciniglia taglia 6 mesi (= agosto) è arrivata comunque. Durante il primo anno, un bambino cresce dai 3/4 kg ai 10/13. Triplica. I vestiti soprattutto per i primi mesi li mette una o due volte. A me ha pianto il cuore nel ricevere tutine di marca (che saranno costate tantissimo) quando con quegli stessi soldi avrei potuto comprarne 10...

Ora passiamo ai regali veri:

La nanna 
Non devi decidere subito dove dormirà tuo figlio. Tieni conto che se allatterai la notte, la cosa migliore è farlo dormire vicino al tuo letto per non doverti alzare. Non hai bisogno di una culla, puoi farlo dormire direttamente nel letto (co-sleeping) o accanto (con un side-bed) Noi abbiamo optato per un mix tra queste due soluzioni, mettendo fin da subito un lettino con le sbarre, ma senza un lato, attaccato al nostro letto. Se scegli questa opzione, per i primi tempi è utile un riduttore, io mi sono trovata benissimo con un "rotolo" (per capirci tipo i para spifferi da portafinestra) che poteva essere usato anche come cuscino da allattamento.
Cosa ti serve:
- lettino (se scegli l'opzione side bed dev'essere toglibile un lato. Noi lo abbiamo preso all'ikea)
- materasso
- lenzuolini "sotto" 
Cosa è utile:
- coprimaterasso (quando è piccolo non è importante, ma qualche "lavetta" dell'ikea, impermeabile, è sempre utile)
- sacco nanna (tipo sacco a pelo, con le braccia di fuori). Non è fondamentale, ma ti evita di avere la coperta ed è utile se il bambino si muove tanto nel sonno come faceva Valerio (te ne bastano due)
- paracolpi per lettino (se il lettino è a sbarre, è molto utile)
Cosa non ci è (ancora) servito:
- lettino da campeggio - regalato e ancora mai utilizzato. Quando siamo andati in giro, Valerio ha sempre dormito nel nostro letto.

Bagnetto, pulizia e cambio 
Come scrivevo prima, non ti servono detergenti.
Utile invece una vaschetta, anche se hai la vasca da bagno, per evitare di riempire tutta la vasca ogni volta. Noi utilizziamo ancora oggi (a due anni abbondanti) la stessa vaschetta di quando era neonato, che è comoda perché ripiegabile!
La vaschetta è questa (ma sono quasi sicura che la nostra non sia della Stokke): http://www.stokke.com/it_IT/nursery/stokke-flexibath/3288.html
Altre cose:
- accappatoio - non fondamentale, si può usare anche un asciugamano, ma è comunque comodo. Meglio quelli formati da un asciugamano quadrato con un angolo aggiunto per la testa. Quelli fatti "ad accappatoio" sono un po' più scomodi.
- forbicine/tagliaunghie. A noi hanno regalato un tagliaunghie molto pratico. Ne abbiamo poi comprato un altro pessimo. Insomma, deve andarti bene...
All'inizio comunque ti serviranno delle limette apposite per le unghiette dei neonati.
In alcuni kit ti vendono anche delle specie di guantini da mettere al neonato in modo tale che non si graffi inavvertitamente: mai usati...
- fasciatoio. Non è necessario un mobile apposta. A noi hanno regalato un ottimo piano per fasciatoio col fondo rigido, che abbiamo messo sulla lavatrice. Lo riuseremo, probabilmente incastrandolo sulla vasca da bagno. Comunque puoi sempre usare il letto o un divano per cambiare un neonato...
- pannolini. Puoi decidere di usare i lavabili, in tal caso qui ci sono alcune mie considerazioni: http://mammavegana.blogspot.it/2013/07/pannolini-lavabili-bye-bye-un-bilancio.html

Se sceglierai gli usa e getta, te ne serviranno milioni, ma attenzione: non farteli regalare in quantità esagerate. Non tutti i pannolini vanno bene con tutti i bambini! Noi (sto parlando di usa e getta) li abbiamo usati in alcune situazioni estreme e ci siamo trovati malissimo con una marca (Valerio sveglio la notte piangendo) mentre ci siamo trovati molto meglio con altre due (una però comprata in Spagna). L'ideale se fai una lista nascita classica (in un negozio) è chiedere un "buono pannolino", da usare di volta in volta per le taglie e le tipologie che preferisci.

Pappa 
Noi abbiamo messo nella lista nascita anche cose a lungo termine. Ad esempio il necessario per mangiare, che ci è servito dopo i 6 mesi.
- bavaglini. Li avevamo scritti in lista nascita, ma alla fine ci siamo accorti che sarebbe stato meglio di no. Ne sono arrivati alcuni tutti elaborati (mai messi) mentre i primi mesi abbiamo usato le "camicie di forza" che proteggono tutto e non solo il davanti.
- seggiolone. Per noi è stata una delle spese più grandi (regalo). Abbiamo scelto il seggiolone stokke che cresce col bambino e diventa una sedia per quando è grande. Ne chiederemo un altro uguale anche per la seconda. Una gran pensata. Stra consigliato
- alzasedia. Fondamentale per uscire! Il nostro è pieghevole e si attacca ad ogni tipo di sedia e ce l'abbiamo sempre in auto. Ti sconsiglio invece quelli che si attaccano ai tavoli, perché non sempre vanno bene.
- scaldabiberon/biberon/prepara omogeneizzati: non ti consiglio niente di tutto questo. Il primo biberon di Valerio è arrivato a 18 mesi su sua richiesta e ovviamente non è uguale a quello che avrei comprato per un neonato. Se servirà il biberon, si comprerà sul momento.

Giochi, libri, passatempi
Nei primi mesi non serve assolutamente niente di tutto questo :-)
Noi abbiamo anche evitato le apine, preferendo oggetti vicini che poteva toccare.
Per vari motivi che non sto qui ad elencare non abbiamo voluto box e girello, abbiamo invece ceduto alla sdraietta, su cui Valerio stava a dondolare e guardare il mondo quando proprio non riuscivo a tenerlo in braccio.
Per la crescita:
- i libri non devono mai mancare, fatti regalare dei buoni per comprarli! Inoltre nella nostra lista nascita c'erano anche molti libri per la mamma e il babbo, che sono stati utili durante l'attesa.
- a noi è servito molto (e serve tutt'ora) il tappeto puzzle, comodo da lavare e da posizionare. Attenzione! E' una delle poche cose che consiglio di comprare nuove, oppure usate da poco, nel senso che quelli prodotti prima di metà anni '90 possono essere tossici

Trasporto, portare, auto
- seggiolino auto, è fondamentale, da usare SEMPRE. All'inizio probabilmente userai l'ovetto.
- trio, ce l'avevano prestato, usato abbastanza all'inizio, poi abbiamo scelto un passeggino più leggero e meno ingombrante. Il mio consiglio, come sempre, è di cercarlo in prestito o usato. Noi per la seconda abbiamo scelto un "duo", cioè passeggino + ovetto. Ma l'idea è di usare il più possibile la fascia.
- fascia/marsupio ergonomico. So che sei scettica, ma è il modo migliore per avere le mani libere, tranquillizzare un neonato, prevenire le coliche etc etc. Ce ne sono di molti tipi e anche qui dipende molto dal piccolo. Noi ci siamo trovati maluccio con la fascia elastica, benissimo col mei tai, ancora meglio, quando Valerio è cresciuto, con un marsupio ergonomico.
Attenzione ai marsupi classici con le gambe penzoloni: non vanno affatto bene perché la posizione non fa bene alla schiena del neonato.

Per l'allattamento 
- un pigiama con apertura davanti, meglio se bello largo
- coppette assorbi latte - non ne comprare milioni, a me non servivano. Me ne avevano prestate un po' di lavabili, ma non le ho quasi usate
- reggiseni da allattamento - aspetta il parto prima di comprarli! Di solito ti consigliano una taglia in più della tua solita, ma io sono passata da una seconda ad una quarta!
- tiralatte - non è fondamentale, ma dato che tornerai al lavoro presto potrebbe essere molto utile congelare via via un po' di latte. Io ho provato sia quello manuale (e non sono riuscita) sia quello elettrico (con cui mi sono trovata meglio). Comunque, anche per questo, il mio consiglio è sempre lo stesso: non comprare nulla prima.
- cuscino allattamento - io l'avrei voluto, nessuno ce l'ha regalato e ho fatto a meno. E' comodo ma non è fondamentale

Altro 
Soldi...  ok, detto così è brutto. Allora chiamiamoli buoni (in negozi per bambini, in librerie etc). Molto meglio un buono piuttosto che un regalo che poi non serve!
E poi soldi per il futuro, magari sotto forma di buoni fruttiferi delle poste, per minori, che sono a tassi ottimi!

Questo per quanto riguarda il primo figlio. Per la seconda scriverò a breve un altro post!

venerdì 16 maggio 2014

Salame al cioccolato vegan senza margarina

Sto partecipando all'iniziativa "21 giorni nell'Eden con Eva", in cui, guidati da Aida Vittoria Eltanin (autrice de "La dieta di EVA"), vegetariani e onnivori sperimentano 21 giorni da vegani, con l'aiuto di tutor che già percorrono da più tempo questa strada. Io incredibilmente sono una tutor.

Una mia "pupilla" mi ha chiesto di aiutarla a veganizzare la ricetta del salame al cioccolato e ovviamente non potevo tirarmi indietro. La ricetta che avevo realizzato tempo fa non mi convince più, in quanto tra gli ingredienti è presente la margarina, che per vari motivi preferisco non usare. Con la "pupilla" abbiamo passato una serata a cercare ricette alternative, ma senza grande successo: in ognuna c'era qualcosa che non ci convinceva.
Allora ho messo da parte lo scetticismo verso le mie doti culinarie e ho deciso di darmi da fare con creatività.

Ecco il risultato:

Ingredienti:
100 g cioccolato fondente
150 g cioccolato gianduia con nocciole senza latte (sì, esiste...)
250 g biscotti veg con i cereali
100 g olio
100 g latte di soia
Eventualmente, se il cioccolato non è zuccherato, aggiungere zucchero di canna

Procedimento:
Versare in una ciotola stretta e alta il latte di soia. Frullare col minipimer aggiungendo l'olio a filo. Il procedimento è lo stesso della maionese, ma non importa farla solidificare del tutto.
Sbriciolare i biscotti.
In un pentolino sciogliere il cioccolato e poi aggiungere l'olio emulsionato col latte. Mescolare bene e aggiungere i biscotti.
Versare il composto su un foglio di carta forno, arrotolare e mettere in freezer per almeno un'ora. Successivamente, anche se so che è difficile resistere alla tentazione, sarebbe meglio conservare il "salame" in frigo per una mezz'ora prima di servirlo in tavola.

Nonostante lo scetticismo iniziale, devo dire che questo dolce è stato apprezzato da più parti. Da riprovare!

mercoledì 14 maggio 2014

Forse dovrei dirlo... Esiste (2)

L'avventura di questo blog è iniziata il 4 agosto 2011, con il post "Esiste", in cui raccontavo l'inizio dell'avventura con "robino", ancora tenuto nascosto alla maggior parte degli amici e dei parenti. A rileggerlo ora, mi vengono quasi le lacrime agli occhi. Saranno gli ormoni?

Chi mi segue da allora sa che questo blog è in gran parte dovuto a lui: "robino", diventato poi nei mesi di gestazione un "robone" (4,060 kg alla nascita) e infine rinominato Valerio perché all'anagrafe il nome "robino" non andava bene.

Siamo a quasi tre anni di blog e Valerio, che ora ha due anni e tre mesi, mi impedisce di scrivere quotidianamente o quasi come quando era ancora nella pancia: ora vorrebbe scrivere lui ("chivo io atticolo!") ma purtroppo la sua capacità di espressione scritta è ancora scarsa.

Prima che sia troppo tardi però, ho una notizia da dare. Da ormai 7 mesi esiste un altro "robino", che a differenza di Valerio ha un nome già prima di nascere. Siamo tutti in attesa di Irene!

P.S: l'immagine a corredo di questo post non è casuale. Chi mi sa dire che cosa rappresenta? (Eddai, è facile!)

giovedì 20 marzo 2014

Esperimento del cavolo... rosso

Valerio sta imparando i nomi dei colori. Li confonde ancora tutti, ma ci prova. In particolare, confonde spesso blu e giallo, forse a causa di uno dei suoi libri preferiti: Piccolo Blu e Piccolo Giallo. Ma nessuno gli mette fretta, prima o poi imparerà che il sole è blu e il cielo è giall... ehm...

Qualche giorno fa abbiamo fatto un esperimento scientifico proprio sui colori.

Tutto ha preso inizio il giorno in cui ho deciso di preparare per pranzo la pasta con il cavolo rosso: mettendo a bollire prima il cavolo e poi la pasta, l'acqua si colora di un bel blu intenso (e anche la pasta cambia colore).
Scolando il tutto, ho tenuto da parte l'acqua di cottura e l'ho lasciata raffreddare.
In ogni caso, va bene anche far bollire per qualche minuto una foglia di cavolo rosso, meglio se tagliata a pezzetti.

Quando l'acqua è fredda, si può cominciare con qualche travaso.


Quello che sta affogando in uno dei bicchieri, è un pupazzetto del pesce Nemo...
Ad un certo punto, la magia: un po' di aceto in uno dei bicchieri e... il colore comincia a cambiare...


Va bene anche il limone. Mescolando per bene, il colore diventa di un rosa intenso. Notare il povero Nemo, che continua ad essere travasato da un bicchiere all'altro.


Ma non è finita qui. Versando nel bicchiere un cucchiaino di bicarbonato... l'acqua torna blu!
Purtroppo questo esperimento riesce solo una volta, aggiungendo nuovamente aceto non succede più nulla.


Però, finché è stagione di cavolo rosso, il gioco può continuare all'infinito. E non solo con l'acqua. Anche il risotto passa in un attimo dal blu al rosa con una spruzzata di limone.
Divertentissimo, ma non solo: è anche buono!


giovedì 13 marzo 2014

La casetta delle chiusure della Pimpa

Doveva essere un regalo di natale. Poi di compleanno. Sono passati i giorni ed ora è diventato un... beh, un regalo e basta. D'altra parte fa sempre piacere ricevere regali, no?


E' finalmente finita la casetta delle chiusure realizzata da me e dal Babbo per stimolare la manualità fine di Valerio. L'idea nasce dalla tavoletta multi-attività di Puki, ma molti spunti derivano anche dal Pannello tattile e delle chiusure della famiglia Creargiocando.
Come la tavoletta di Puki, anche questa casetta "a comprarla costava meno". Però ci siamo divertiti e... volete mettere, in una casetta comprata non ci saremmo NOI!


Sì perché dentro le finestrelle ci siamo noi e i cani. Il tutto in un ambiente "Pimpa", che a Valerio piace molto.

Insomma, siamo molto soddisfatti del risultato. Ecco il procedimento che abbiamo seguito.

Necessario:
- trapano
- seghetto alternativo
- cacciavite

- un pannello di legno 30*100 cm, spessore 1cm
- chiusure di ogni genere
- cerniere
- viti piccole in quantità

Per il disegno:
- vernici (noi abbiamo trovato delle tempere da muro, in campioncini più che sufficienti per dipingere il tutto - e a dire il vero sarebbero sufficienti per dipingere altre 50 casette)
- pennarello indelebile nero
- foto dei familiari
- foto Pimpa
- colla vinilica

Per prima cosa il Babbo ha tagliato a metà l'asse di legno. Su una parte ho disegnato la casetta e le finestrelle, che il Babbo si è affrettato a tagliare (ci ha impiegato meno di un mese!)

Il mese successivo, era la vigilia del compleanno di Valerio, abbiamo attaccato tutti i pezzi, facendoci scoprire dal piccolo che silenziosamente si era svegliato ed era venuto a vedere che cosa stavamo facendo. Acc!
Senza perderci d'animo, abbiamo coinvolto anche lui nell'avvitamento del milione di viti nane che serve per tenere insieme tutti i pezzi.

Poi è passata un'altra settimana, durante la quale abbiamo pensato come decorare la casetta.

Nello scegliere le foto da inserire dietro le finestrelle mi sono accorta che era difficilissimo eliminare lo sfondo senza che restasse una sensazione di "tagliato a morsi". Ho quindi pensato di aggiungere uno sfondo cartoneggiante inserendo dietro alle spalle delle figure reali alcuni sfondi che ricordassero la casa della Pimpa.

Una cosa tira l'altra e l'idea mi è sembrata carina anche per l'esterno. Mi è bastato quindi stampare quattro foto per il dentro delle finestrelle e tre foto per la parte esterna (con Pimpa, Coniglietto, il prato e animaletti vari)

Una sera (= notte...) io e il Babbo abbiamo decorato la casetta con le vernici e poi abbiamo incollato il prato, gli animali e i personaggi esterni.
Il tutto dovrà ancora essere coperto da una vernice trasparente da bricolage... prima o poi ce la faremo!

mercoledì 5 marzo 2014

Giulive: copriscarpe per non sporcare il Babbo (e la mamma... e l'auto... e la casa...)

Qualche tempo fa sono stata contattata da Sara dell'azienda Semplidea, che mi ha proposto di mandarmi un campione di un loro prodotto.
Raramente accetto queste proposte commerciali, ma questa volta ho gradito l'offerta. Si tratta infatti di una piccola azienda veneta, nata dall'idea di un papà, che fa del "made in Italy" un punto d'onore, progettando e realizzando i prodotti in Italia.

Così mi è arrivato un tubo che conteneva tre confezioni di "Giulive", in colori sgargianti (rosa, blu e giallo)

Si tratta di copriscarpe in silicone colorato che proteggono da sporco e usura. Si indossano direttamente sulle scarpine dei bimbi e sono prodotte in due dimensioni: le piccole vestono le taglie dal 20 al 24, le grandi dal 25 al 30.

Il primo ostacolo è stato farle indossare a Valerio. Non ne voleva sapere. Ha imparato subito il nome delle sottoscarpe e correva a perdifiato urlando "Nooo! 'live noooo!"

Un giorno però ha accettato di farsi mettere ai piedi queste strane suole in silicone. Era il giorno giusto: stavamo per andare all'area cani dopo un'intera giornata di pioggia.
Ovviamente fango ovunque... e non solo, trattandosi di un'area cani... ma il piccolo non poteva esimersi dal giocare con la pala a disposizione per raccogliere le deiezioni canine.


Dopo un po' però la coccolosità ha preso il sopravvento. Come spesso capita, ha cominciato a chiedere di essere preso in braccio. Il babbo non era tanto contento. "Sei tutto sporco! Mi sporchi la giacca!"
Finché ha realizzato che... bastava togliere le Giulive. Ed ecco fatto.


In un'area cani solitamente si diverte più Valerio dei cani. Stavolta purtroppo non abbiamo incontrato altri pelosi da coccolare, ma Valerio non ha saputo resistere all'asse di equilibrio. Prima di scendere dal braccio del Babbo però, gli ho rimesso le Giulive, dopo averle sciacquate alla fontanella.

Ed ecco, padre e figlio sul percorso di "agility dog".


In effetti, una volta presa la mano (e bastano due tentativi) le copriscarpe si tolgono e mettono in un attimo. Una volta usciti dall'area cani, è bastato riporle nell'apposita custodia per poter rimettere Valerio in auto senza temere di sporcare il seggiolino e il sedile dell'auto.

Le Giulive sono state un successo. Se all'inizio era un "Nooo! 'live nooo!", ultimamente è lo stesso Valerio che me le ricorda quando sa che andiamo ai giardini.
Tra l'altro abbiamo suscitato la curiosità di altre mamme e nonne, che più di una volta hanno commentato "geniale!" vedendo che le toglievo e le rimettevo via usciti dall'area verde (o meglio dire... marrone-fango...) prima di rischiare di sporcarmi al primo "collo mamma!" (= mamma prendimi in braccio).

Per maggiori informazioni e per acquistarle, il sito è http://www.semplidea.it/shop/

martedì 18 febbraio 2014

Il mostro dei pigiami. Come mettere e togliere un pigiama durante i "Terrible Twos"

Abbiamo un problema. Da tempo Valerio non vuole togliersi il pigiama al mattino. Si è affezionato alla sua felpina, dite? Forse. O più semplicemente continuano i "terribili due", il periodo di voglia di indipendenza che molti bambini (tutti?) attraversano intorno ai due anni, di cui ho già parlato in un post di qualche settimana fa, suggerendo le strategie che utilizziamo per sopravvivere.

Il problema è che non vuole nemmeno togliersi i vestiti la sera. Insomma, ogni mattina e ogni sera è un continuo tira e molla, con tentativi di convincimento (lo ammetto, a volte anche un po' subdoli: "Allora lo mettiamo a Bibi. Gli sta? No, è troppo grande... allora lo metto io... non mi entra in testa! Come mai? Ma perché questo pigiama non è di Bibi! E nemmeno il mio! E' di... di..." "Vale" "Ecco! allora lo metto a te!") o giocando sulla distrazione ("Mentre leggiamo il libro della Pimpa... dammi un braccio...")

Qualche giorno fa ho letto un articolo del blog di EquAzioni su come evitare il lancio del pigiama. Il problema è diverso ma, mi sono detta, la soluzione potrebbe essere la stessa.

Così è nato il mostro dei pigiami.

Ispirata dalle immagini su Sewfearless e aiutata dal tutorial del gufo porta pigiami di Mami chisp&crafts, ho realizzato questo:


Il nostro mostro vive accanto al letto di Valerio. Di giorno dorme, quindi al mattino ha bisogno di mangiare un pigiamino per potersi mettere a letto. La sera, l'ingordo, vorrebbe mangiare ancora, ma bisogna impedirglielo altrimenti gli viene male al pancino. Quindi bisogna mettersi in fretta il pigiama per evitare che lui lo rubi.

Provo a raccontarvi come l'ho realizzato.
Il mostro è composto di tre pannelli, più un'imbottitura. Ho usato pile azzurro per il corpo e feltro di vari colori, in particolare il rosso per una bocca graaaande!

Questo è il primo pannello, composto da un rettangolo blu e dalla mandibola inferiore rossa. La bocca è un po' più piccola del corpo, bisogna lasciare circa mezzo cm, dato che poi questo verrà cucito con gli altri pannelli. Ho impuntato dritto contro dritto e poi cucito la parte alta del pile blu e della bocca rossa. Nella foto si vede quindi il retro delle stoffe. (Per fortuna nel mio caso sia pile che feltro sono uguali da entrambe le parti)


Ho poi realizzato altri due pannelli. A sinistra: la mandibola superiore del mostro e l'interno della tasca, a destra il muso e la schiena del mostro. Gli occhi e il naso possono essere cuciti a vista (come ho fatto io) oppure incollati successivamente


Infine, ultimo pezzo: le braccia del mostro (che non ha gambe), da ripiegare a metà dritto contro dritto, cucire e poi rivoltare:


Partiamo dal pannello davanti, con la parte inferiore della bocca. Una volta unite le due parti, ho rigirato il rosso sul blu e cucito a dritto, inserendo nella cucitura due denti (che rimangono cuciti solo nella parte in basso.


A questo punto la parte più difficile: capire come mettere i vari pannelli. Io, che non sono molto pratica, ho dovuto fare prima due prove unendoli con gli spilli e provando a rigirare... e meno male che ho fatto così perché la prima volta era sbagliato :-)

Nella foto qui sotto cerco di mostrare come li ho uniti.
Il primo è il pannello di mezzo, col dritto sotto;
poi l'imbottitura;
poi il pannello testa/schiena con il dritto in su;
poi il pannello davanti, con il dritto giù:


Tra il pannello testa/schiena e quello davanti, ho messo le braccia del mostro, che devono dare verso l'interno. Ho cucito i pannelli da metà in giù, cioè a partire dall'altezza del pannello davanti. Rigirando tutto dovrebbe venire qualcosa del genere: (e già si intravede la struttura finale!



A questo punto c'è un altro momento critico, perché bisogna rigirare nuovamente il tutto, ma facendo in modo di mandare all'interno il pannello davanti (che non ci interessa più) e ottenere dritto contro dritto il muso e la parte superiore della bocca. L'imbottitura è un terzo strato, sotto gli altri due. Nella foto qui sotto ho messo anche i denti, che però vanno inseriti all'interno, così come avevo fatto con le braccia: 


Questa è la foto corretta, con i denti all'interno: 



Cucire un po' più di metà, poi rivoltare e cucire con punto invisibile l'ultima parte (o cucire sul dritto, come ho fatto io.

Il mostro è fatto. Ora basta inventare una storia convincente... e il pigiamino finisce nella pancia del mostro!