mercoledì 31 agosto 2011

Cercare lavoro col pancione

Sto cercando lavoro, forte del fatto che, nonostante si sia già conclusa la 16a settimana, il pancione ancora non si vede troppo. Insomma, posso lavorare ancora 3 mesi abbondanti, non vedo perché dovrei stare a casa a "preparare il corredino", come mi è stato suggerito a suo tempo dall'ecografa. Mi piacerebbe anche rimanere in casa a cucire e ricamare, ma tanto per cominciare dovrei imparare a ricamare e poi due euro in più in casa potrebbero anche far comodo.

Nel frattempo cerco informazioni su internet e consigli su come comportarmi. A quanto ho capito, la legislazione in Italia è abbastanza buona per quanto riguarda le donne lavoratrici in gravidanza, che sono tutelate dal Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151. Non possono essere licenziate, hanno diritto a permessi aggiuntivi, hanno 5 mesi di maternità obbligatoria, più altri mesi a stipendio ridotto, non possono compiere lavori pesanti o a rischio etc etc.
Da alcuni anni, grazie alla circolare INPS numero 137 del 21 dicembre 2007, anche le lavoratrici a progetto (come ero io) e le collaboratrici coordinate e continuative (ma non le lavoratrici che svolgono prestazioni occasionali) hanno diritto ad un'indennità per congedo parentale se iscritte alla Gestione Separata INPS e se hanno versato almeno tre mensilità di contribuzione maggiorata. L'indennità è "pari all'80% di 1/365simo del reddito derivante da lavoro parasubordinato, associazione in partecipazione o da attività libero professionale prodotto nei 12 mesi che precedono l’inizio del periodo indennizzabile". Cioè se, come me, hai lavorato fino a maggio... forse con l'indennità di maternità puoi comprare la prima confezione di pannolini. Però almeno è qualcosa.

Più complicato è invece cercare lavoro. Non ho ancora esperienze personali, ma so da racconti di amiche che nessuno assume una donna incinta. Quindi il consiglio che mi è stato dato è di nascondere la cosa, finché si può.

In soccorso di chi è in questa situazione c'è lo Statuto dei Lavoratori, che all'articolo 8 recita:
Divieto di indagini sulle opinioni.
È fatto divieto al datore di lavoro, ai fini dell'assunzione, come nel corso dello svolgimento del rapporto di lavoro, di effettuare indagini, anche a mezzo di terzi, sulle opinioni politiche, religiose o sindacali del lavoratore, nonché su fatti non rilevanti ai fini della valutazione dell'attitudine professionale del lavoratore.
Quindi, candidandosi per un lavoro non a rischio, il fatto che una donna sia incinta non è rilevante e non deve essere comunicato al momento del colloquio. Rientrano nella categoria "non rilevanti" anche domande come "è sposata?" "è fidanzata?" o "pensa di avere figli?" Ovviamente rifiutandosi di rispondere a queste domande si corre il rischio di venire scartate a priori. Ma temo sia inevitabile.

Infine il già citato Decreto Legislativo del 26 marzo 2001 n. 151, che richiama la legge del 9 dicembre 1977 n. 903, tutela anche l'accesso al lavoro:
Art. 3.
Divieto di discriminazione. E' vietata qualsiasi discriminazione fondata sul sesso per quanto riguarda l'accesso al lavoro indipendentemente dalle modalita' di assunzione e qualunque sia il settore o il ramo di attività, a tutti i livelli della gerarchia professionale, attuata attraverso il riferimento allo stato matrimoniale o di famiglia o di gravidanza.
In parole povere, potrei anche dire di essere incinta e non dovrei essere discriminata nell'accesso al lavoro. Però, chissà perché, penso che glisserò sull'argomento, al colloquio di domani. Auguratemi buona fortuna!

giovedì 25 agosto 2011

Freddo o caldo? Caldoooo!

Una premessa è doverosa: io sono freddolosa. Ma tanto. Gli amici mi prendono in giro per la felpa che mi porto sempre dietro, anche ad agosto, perché "la sera fa freddo!", come ripeto spesso davanti allo sguardo stralunato di chi sta in maglietta anche con temperature che a me sembrano polari.

In questi ultimi giorni, però, ho davvero caldo. Al momento (sono le 14) il termometro in casa segna 32°, ma solitamente la temperatura si alza - e di molto - durante il pomeriggio.

Mi è venuto il dubbio che però la mia percezione sia alterata dalla gravidanza, ho fatto un po' di ricerche ed ecco cosa ho trovato.

Sembra che a causa degli estrogeni e del progesterone, ormoni prodotti durante la gravidanza, il metabolismo basale aumenti durante la gravidanza. Cioè l'organismo consuma più energia in condizione di riposo, quindi, la mamma percepisce più caldo. E' anche normale sentirsi più fiacche e sempre sudaticce.
Che fare? Articoli e siti specializzati vengono in aiuto con una sorta di decalogo, ecco i punti che mi sembrano più interessanti.

1. Vestirsi con tessuti naturali come il cotone (meglio se biologico) o il lino, in particolare per la biancheria intima, perché assorbono meglio il sudore e favoriscono la respirazione.
2. Bere molto per sostituire i liquidi persi con la sudorazione. Un'amica nutrizionista mi ha raccomandato, sorridendo, di "cambiare spesso l'acqua al pesce", e direi che rende bene l'idea. Oltre all'acqua sono consigliati i succhi di frutta, da evitare invece le bevande dolci gassate. Non aspettare di avere sete, ma bere qualche bicchiere d'acqua durante tutta la giornata.
3. Sudando molto, si perdono anche sali minerali, col rischio di avere qualche crampo. Per evitarlo, mangiare tanta frutta e verdura.
4. Evitare invece i cibi fritti e troppo ricchi di grassi che affaticano troppo la digestione.
5. Usare fazzoletti inumiditi da appoggiare sul collo o sulla fronte per abbassare la temperatura corporea. Oppure per ottenere lo stesso risultato, fare una doccia, non troppo fredda (meglio tiepida). Attenzione al detergente, che dev'essere molto delicato, in modo da non aggredire la pelle.
6. In caso di gonfiore alle dita, togliere subito gli anelli, in modo da non correre il rischio di dover tagliarli.
7. Evitare di fare attività fisica all'aperto nelle ore più calde del giorno, ma continuare a farla al mattino presto o alla sera (ecco, questo non lo sto proprio facendo, uff!) L'ideale sarebbe concedersi qualche nuotata in piscina o al mare.

Infine una buona notizia, da quello che ho letto, sembra che in gravidanza il sudore abbia un odore meno sgradevole del solito, perché si riduce il sudore apocrino.

Altri consigli?

Io intanto spero arrivi presto l'autunno, che è la mia stagione preferita, anche se lo so che a gennaio rimpiangerò il caldo estivo. Nel frattempo me ne vado in Liguria per qualche giorno, sperando di avere almeno là una tregua dall'afa! Ci si risente la prossima settimana!

martedì 23 agosto 2011

Le "uova vegetali" della Valsoia

Da almeno 5 anni non compravo le cotolette della Valsoia (né i burgher, né gli altri alimenti "togli-dal-freezer metti-in-padella e friggi"), più per un gusto personale (queste cose troppo impanate, fritte, elaborate non mi sembrano per niente sane) che per una specifica avversione verso la marca (il latte non mi piace, gli yogurt non sono il massimo, ma alcune tipologie di gelato non sono male).
Venerdì sera però, pensando ai panini da preparare sabato mattina (per andare a prendere Nina!) e avendo poco tempo per spignattare, decidiamo di cedere ad una confezione di cotolette da mettere alla veloce dentro una schiacciata. Rassicurata dalla scritta "Vegetale" in bella evidenza sulla scatola, non leggo gli ingredienti scritti in piccolo sul retro. (ahi ahi!)

La sera, nuovamente a casa, mentre butto la scatola che era ancora sul tavolo, mi cade l'occhio su uno degli ingredienti: "bianco d'uovo in polvere"!
Quindi, ricapitoliamo: o si tratta di un uovo vegetale, come questa incredibile realizzazione dal blog di Puccina oppure ci stanno prendendo in giro! Sul sito della Valsoia confermano la seconda ipotesi: "Possono contenere tracce di sesamo. Non sono fruibili dai celiaci e dai vegetariani stretti (vegans)." D'accordo, me ne faccio una ragione, ma la scritta "vegetale" cosa ci sta a fare?

Non mi piacciono le pubblicità ingannevoli e penso che questa lo sia, perciò non comprerò più né questo né altri prodotti Valsoia finché la questione non verrà chiarita (delle due l'una, o tolgono il bianco d'uovo, o la scritta "vegetale") Non ho molte speranze: girovagando per la rete ho scoperto che già anni fa era stata segnalata all'azienda questa contraddizione, ma senza alcun risultato.  Peccato per i gelati, erano comodi. Ancora una volta, sarà felice il gelataio sotto casa!

domenica 21 agosto 2011

Nina, Irene, Shereen e la grande famiglia

Nina è arrivata! Qualche giorno fa anticipavo l'arrivo di una nuova cagnetta: siamo andati a prenderla ieri vicino a Verona, e ora si sta già ambientando. Tra animali e umani, in casa o adottati a distanza, ora siamo già 6 più uno in arrivo. Non male per una come me, che fino a qualche tempo fa diceva di non volere una famiglia numerosa.
Ma andiamo con ordine.

Nina è arrivata ieri. Viene da una situazione difficile, un canile abusivo sequestrato dalla LAV. Maggiori informazioni si trovano sul sito www.lav.it.
Nina ha circa 6 anni, nella sua "vita precedente" era un cane da caccia e infatti abbiamo già visto che punta preoccupantemente i gatti. Ieri è arrivata a casa, ha esplorato tutto, ha mangiato (tanto!) ed è stata tranquilla tutta la notte. Un ottimo inizio direi. Con Claus, il "cane n°1", sembra andare d'accordo: lui s'è un po' ringalluzzito e cerca di starle dietro improvvisando piccole corsette. Però in casa fa il bambino viziato e chiede più coccole del solito (che noi non gli lesiniamo).
Oggi entrambi verranno lavati: Nina perché ne ha urgentemente bisogno, come ogni cane che proviene da un canile, Claus per non essere da meno e perché comunque fa così caldo che un po' d'acqua non può che far piacere a tutti. Ipotizzo una doccia al gusto di shampoo per cani anche per gli umani della famiglia: solitamente è impossibile non bagnarsi lavando un cane!

E siamo a quattro. A sei componenti della famiglia arriviamo aggiungendo i due adottati a distanza, in ordine cronologico: Shereen e Irene.

Shereen Rashaydeh è nata nel settembre 2003. Vive con tre sorelle e due fratelli in una casa di fango composta da due stanze e una cucina, con il bagno fuori, a Village Fasayel, una zona desertica della Valle del Giordano, in Palestina. La famiglia è in una grave situazione economica e vive grazie all'aiuto dell'Unwra, l'Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso dei Profughi, perché il padre, a causa di un'infiammazione cronica ad un orecchio, non può lavorare. L'abbiamo adottata in occasione del nostro matrimonio perché volevamo condividere il nostro momento di gioia con un bambino palestinese in difficoltà.
I bambini in Palestina stanno pagando il prezzo più alto della guerra combattuta  dagli adulti. I loro diritti fondamentali alla vita, alla protezione, allo sviluppo e all'istruzione – tutti sanciti dalla convenzione ONU sui diritti dell'infanzia – sono di fatto violati. In Cisgiordania, il 46% della popolazione palestinese vive sotto la soglia di povertà e questa percentuale sale al 70% nella Striscia di Gaza. Per far fronte alla situazione, nel Governatorato di Jericho è presente la Charitable Society for Orphans and The Needy, una Società Assistenziale che provvede alle adozioni a distanza per il sostegno di bambini orfani, ma anche all’assistenza delle famiglie che ne hanno la necessità. A fare da tramite, in Italia, abbiamo scelto l'Associazione di Amicizia Italo-Palestinese Onlus di Firenze. Con la nostra donazione annuale, aiuteremo la famiglia nelle necessità quotidiane e consentiremo a Shereen di frequentare la scuola.

Irene è invece una gallina dell'Ippoasi, una "fattoria" che si trova dalle parti di Marina di Pisa che ospita diversi animali cosiddetti da "reddito" (mucche, asini, cavalli, maiali, capre, galli, galline, conigli) salvati da varie associazioni animaliste da morte certa.
E' una gallina ovaiola a cui, come quasi sempre accade, è stata praticata l'amputazione del becco. Irene e le sue compagne sono state portate all'Ippoasi da un volontario che le aveva avute da un anziano che, avendo venduto il suo terreno, si sbarazzava anche delle 25 galline stipate in un piccolo pollaio in cui avevano trascorso il primo anno di vita sempre al buio e al chiuso. Racconta Christian, di Ippoasi: "I primi giorni erano molto buffe, perchè disorientate dal grande spazio, dalla luce del sole sempre disponibile, dalla libertà di movimento... tanto che dormivano anche di giorno!"
Insieme a loro a Ippoasi ci sono anche galline e galli bianchi di razza livornese, che sono un esubero di un laboratorio di ricerca. Perché sì, anche le galline (non soltanto i topi come pensano in molti) vengono utilizzati per la sperimentazione sugli animali. Infine è ancora viva una sola tra le galline arrivate da un alllevamento chiuso dalla usl perchè non in regola, dove vivevano, in una situazione disperata, trecento galline, di cui molte infatti non ce l'hanno fatta a sopravvivere.
La fattoria di Ippoasi ovviamente non accoglie solo galline, ma mucche, asini, maiali, capre, pecore e cavalli. Per aiutare economicamente questa realtà, che ha enormi spese di gestione, si può adottare un animale a distanza, con un piccolo contributo mensile.
Gli animali adottati (e anche gli altri, ovviamente) si possono andare a trovare, anzi gli amici di Ippoasi sono molto gentili e disponibili e incoraggiano le visite alla struttura per conoscere dal vivo il funzionamento di una fattoria davvero cruelty-free.

Chissà se Irene è pronta per la visita di tutta la famiglia, cani compresi?

giovedì 18 agosto 2011

Vegana informata

In questi giorni mi sto informando molto sull'alimentazione adeguata in gravidanza.
Sia per non sbagliare, sia per sapere cosa rispondere quando qualcuno mi dirà che "almeno un po' di carne" dovrei comunque assumerla o che rischio di avere carenze o che metto a repentaglio la salute del "robino".

Lo conoscevo già perché ne avevo approfittato un annetto fa per un dubbio sugli esami del sangue, che in realtà erano perfetti ma male interpretati dalla dottoressa del centro prelievi dove come ogni anno ero andata a donare il sangue.
L'ho riscoperto ora: il forum http://www.informazionealimentare.it/forum/ è il posto ideale per trovare persone competenti in materia e gentilissime.

Cerco di riassumere qui gli spunti principali.
- l'alimentazione vegana non dà particolari problemi in gravidanza. Anzi, cito la grandissima mammafelice del blog cotto al vapore "da vegan, non avrai nessuno di quei problemi aimè tanto frequenti per le onnivore: niente stitichezza e quindi niente vene varicose o emorroidi; niente acidità di stomaco e reflusso; niente diabete gestazionale; niente pressione alta!"
- acido folico: l'integratore va preso per tutto il I trimestre, poi si può smettere (ma consultare il medico)
- mangiare frutta (2-3 porzioni al giorno) preferibilmente lontano dai pasti; verdura, minimo 400 gr al giorno, soprattutto cruda (questo sarà difficile vista la mia avversione all'insalata) e in particolare la rucola (questo sarà impossibile, dato che odio la rucola. Per fortuna ci sono tante altre verdure!).
- ferro: associare alle fonti di ferro (cereali integrali e legumi, spezie...) cibi ricchi di vitamina C. Ad esempio può essere utile un limone spremuto in un bicchiere d'acqua a fine pasto. I nemici del ferro (e in generale anche del calcio) sono i "vizietti": tè, caffè, cioccolato, vino, sale, fumo, oltre a latte e formaggi. Vorrà dire che smetterò di fumare (mai fatto) e di bere caffè (in tutta la mia vita ne avrò bevuto quanto un italiano normale ne assume in un giorno). D'accordo, lo ammetto: non sono grandi rinunce. Però non toglietemi il cioccolato, soprattutto quando tornerà il freddo! In questi casi il consiglio è di assumere questi prodotti 1 ora prima o 2 ore dopo i pasti.
Il ferro potrebbe calare nel terzo trimestre (capita a tutte, è normale e fisiologico): in "casi estremi" può essere utile la melassa nera, un liquido nero ricavato dalla barbabietola o dalla canna da zucchero, ricco di minerali, ferro, calcio e chi più ne ha più ne metta. Comunque al momento non mi riguarda dato che ho il ferro alto.
- calcio: cereali integrali e legumi secchi, alimenti addizionati di calcio (latte di soja, yogurt), frutta secca, semi in particolare di sesamo, vedure a foglie verde-scuro.
- vitamina B12: continuare l'assunzione delle pastiglie sublinguali (consigliate a tutti i vegani), 2 a settimana anziché 1. Avevo letto tempo fa che anche la bava dei cani contiene molta B12, ma non tutti gradiscono di farsi baciare quotidianamente dal proprio cane. E comunque potrebbe non essere una fonte affidabile di B12. In ogni caso, la prossima volta che mi chiedono come mai abbiamo deciso di adottare un altro cane, avendone già uno, ho la risposta pronta: "per raddoppiare l'assunzione di vitamina B12 in gravidanza".
- vitamina D: esporsi al sole il più possibile. Gli integratori non sono necessari se non in casi estremi.
- Omega 3: 1 cucchiaino al giorno di olio di lino.
- fare attività fisica! Odiate parole, per una pigrona come me. Promesso, entro fine settembre mi iscrivo in palestra. Ce la posso fare.

Questi sono consigli generici. Tante risposte a mille domande, non solo per vegane e vegetariane, ma per tutte le gravidanze, si trovano ad esempio sul sito di Forum Etici all'argomento gravidanza e allattamento veg*. Buona lettura!

mercoledì 17 agosto 2011

Stupidario medico

ovvero "quando quelli che dovrebbero saperne (un po') di più perdono una buona occasione per tenere la bocca chiusa".

Questo post verrà man mano aggiornato nelle prossime settimane e mesi. O meglio, spero resti vuoto, ma chissà come mai ho la sensazione che l'elenco si allungherà...

17/08/2011
Centro Prelievi Asl. L'addetta ai prelievi mi vede arrivare col casco in mano.
"Va in motorino in gravidanza?!? Stia attenta, che è pericoloso!"
(NB: se non avesse visto la ricetta, nemmeno saprebbe della gravidanza. La pancia non si vede quasi. Per fortuna avevo già posto la domanda alla ginecologa del consultorio, che mi aveva assicurato che, se non ho nessun problema, non si capisce perché dovrei evitare il motorino, almeno finché il pancione non rischierà di farmi sbilanciare. "La gravidanza è un momento che dev'essere vissuto serenamente - mi aveva detto - non una malattia!")

martedì 16 agosto 2011

Alimentazione vegana? Adeguata!

Ho conosciuto oggi il nuovo medico di famiglia (donna, ma "medica" mi sembra brutto), dopo il cambio di residenza. Per compilare sul computer la mia scheda anagrafica mi ha fatto duemila domande. Altezza? Peso prima della gravidanza? Vaccinazioni? Malattie?

Siamo poi arrivati a quello che temevo fosse il punto dolente.
"Alimentazione?"
"Sono vegana"
"D'accordo, ma qui 'vegano' non me lo fa segnare"
"Vegetariana?"
"No, no. Intendo che qui chiede 'adeguata', 'insufficiente' o 'eccessiva'. Quindi metto 'adeguata'".
Ha fatto tutto lei. Non ho dovuto dire nulla. Per il mio medico, l'alimentazione vegana in gravidanza è adeguata. Sono salva.

lunedì 15 agosto 2011

La famiglia si allarga

Il "robino" è stato presentato ufficialmente ieri al nonno n°1. Domani invece sarà la volta dei nonni n°2 e della zia.
Nel fine settimana anche alcune amiche hanno appreso la notizia: ormai "robino" è entrato in società (chissà se aveva la cravatta? Conoscendo il padre credo proprio di no)

Prima dell'arrivo del "robino" però passeranno ancora i mesi e le stagioni. Imminente è invece un primo allargamento della famiglia: siamo infatti in fremente attesa dell'arrivo del cane n°2, anche detto "la sorellina". Il cane n°1 è quello nella foto qui accanto, ha circa 16 anni ed è con me da quasi tre. Prima stava in un canile, prima ancora... non si sa. C'è chi dice che potesse essere un cane da caccia (da tana) il che sarebbe confermato dalla totale indifferenza verso i rumori forti, anche petardi, quando ancora il suo udito funzionava bene. Attualmente non caccia nemmeno le mosche.
Sabato andremo a fargli conoscere "la sorellina", una cagnolina che arriva da un sequestro di un canile-lager nel nord Italia. "ina" per modo di dire, perché è alta almeno il doppio di lui. Al momento non posso raccontare nulla di più, né pubblicare la foto. Se andranno d'accordo (e speriamo di sì, di solito lui con le femmine è molto affettuoso o al massimo le ignora), lei verrà a casa con noi.

Quindi la famiglia si allarga. Il nonno n°1 ha saputo quasi contemporaneamente (durante lo stesso pranzo) dell'arrivo della cagnolina e del fatto che, appunto, diventerà nonno. Spero solo che non abbia capito che diventerà nonno di un cane. Commento a caldo: "Ora prendete un cane... e poi avrete questo bambino... ma come farete con tutte queste complicazioni? Ci avete pensato bene?" Speravo in una reazione meno catastrofica, ma non si può pretendere troppo. La sua compagna, per fortuna, era contenta.

Per fortuna le reazioni delle amiche sono state più confortanti: tutte contente per me, compresa quella che alla notizia ha dovuto sedersi e poi, come San Tommaso, ha voluto toccare la pancia. Non è mancato il commento "Allora almeno il formaggio dovrai cominciare a mangiarlo", ma è bastato spiegare che le analisi sono tutte a posto e i medici che ho sentito mi hanno incoraggiata nel proseguire la mia alimentazione abituale senza derivati animali. Devo avere sempre con me le analisi che mostrano che ho il ferro alto, oltre i limiti: questo rassicura sempre tutti!

giovedì 11 agosto 2011

Idratare la pelle: consigli per gli acquisti ;-)

Nella mia visione del mondo, il vegano non è soltanto quello che non mangia alimenti di origine animale, ma è colui che segue uno stile di vita che tocca diversi ambiti. Un vegano coerente non può, ad esempio, vestirsi di pelle o utilizzare cosmetici testati sugli animali.
Due giorni fa ho realizzato che, nonostante sia consigliato da tutti i siti che trattano delle varie fasi della gravidanza, non avevo ancora pensato ad idratare la mia pelle per evitare le peggiori nemiche della gravidanza, le malefiche smagliature.

Sperando di non essere troppo in ritardo, ho guardato in casa e ho trovato una confezione di  Olio Baby Johnson, probabilmente dimenticata dai precedenti inquilini (perché io non l'avrei mai comprata). Pur essendo consapevole del fatto che la Johnson & Johnson è tra le marche che vegani non dovrebbero nemmeno nominare (ma non solo i vegani! Basta dare un'occhiata alla Guida al consumo critico del Centro Nuovo Modello di Sviluppo per convincersi a comprare altro) il mio primo pensiero è stato: "vero, ma ormai qualcuno l'ha comprato, il danno è stato fatto, ora sempre meglio che buttarla via..."
Poi però, il mio sesto senso mi ha suggerito di controllare gli ingredienti. Quello principale è "paraffinum liquidum", cioé paraffina. Insomma, un derivato del petrolio. Testata su animali, di una azienda che lasciamo stare... in più composta quasi totalmente di paraffina... non sono sicura di volermela spalmare addosso! Non ci sono alternative?

Figuriamoci se non ci sono alternative! Anche per i vegani? Certo, anche per i vegani. Cosmetici non testati sugli animali e non derivanti dal petrolio.

Chiariamo subito che quello di trovare cosmetici non testati sugli animali è un problema serio. Non perché non ce ne siano, tutt'altro! Ma perché c'è una confusione tremenda tra loghini e diciture ingannevoli che non aiuta. Il loghino con il coniglietto? Non significa niente. La dicitura "prodotto finito non testato sugli animali"? Non vuol dire niente, anzi, se c'è è un prodotto da non comprare: da anni ormai il prodotto finito NON viene più testato. Perché ad essere testati sono i singoli elementi che, per entrare in commercio, DEVONO essere stati testati. E allora, come si fa?
Alcune aziende si sono pubblicamente impegnate a non comprare materie prime, formulazioni o prodotti introdotti sul mercato dopo una certa data: di fatto questo significa che non effettuano - né direttamente né indirettamente - test su animali. Si tratta dello standard ICEA - LAV e on line si trova facilmente l'elenco delle aziende che aderiscono.


Tra queste, la mia scelta (dettata puramente dalla pigrizia, lo ammetto) è caduta sull'olio nutriente e idratante che ho trovato nel supermercato coop davanti a casa: la marca è Saponi Gianasso, meglio nota come I Provenzali. L'olio di mandorle dolci è "eccezionale per il trattamento della pelle delle donne in gravidanza e come preventivo di smagliature e rilassamento cutaneo". Così c'è scritto sul flaconcino. Saprò nei prossimi giorni e mesi se effettivamente è così. Intanto posso assicurare che la lista degli ingredienti è più rassicurante: Prunus Amygdalus Dulcis Oil, cioé Olio di mandorle.

Ora mi aspetta il compito più arduo: la costanza di spalmare quotidianamente l'olio sul corpo. Non so se ce la posso fare! ;-)

P.S: per la stesura di questo post non ho ricevuto nessun compenso. E' ovvio, ma meglio specificarlo ;-)
P.S. 2: ho letto che un buon modo per utilizzare l'Olio Baby Johnson è quello di servirsene per lucidare i mobili di legno. Ed ecco che il mio "sempre meglio che buttarlo via" trova finalmente un suo uso!

martedì 9 agosto 2011

Una bilancia ballerina

Mi avevano detto: prenderai 1-2 kg nel primo trimestre. Ero preparata.
Non ero preparata però alle bizze della bilancia. Che ha deciso di impazzire proprio in questi giorni.

Un mese e mezzo fa, durante la prima visita al consultorio, mi ero pesata: 53 kg. "Linea perfetta - mi aveva detto la ginecologa dopo i calcoli per l'Indice di Massa Corporea - Quasi 19,5 IMC: né troppo, né troppo poco." Che soddisfazione. Avrei dovuto registrarla, per farla sentire a tutti quelli che continuano a dire che sono troppo magra (perché ovviamente nell'opinione comune vegano=troppo magro, come no?)
Però poi la ginecologa aveva continuato: "Tanto non durerà ancora a lungo". Occhiolino d'intesa che voleva significare "preparati tra poco a diventare una botte"

Non avendo mai seguito una dieta in tutta la mia vita (non definirei quella vegana una "dieta", ma piuttosto una "scelta alimentare") non me ne sono preoccupata. Anzi, con la scusa "devo prendere 2kg", mi sono trattenuta ancor meno di prima, e anche durante la settimana di astinenza da zuccheri non mi sono fatta mancare focaccia e altre delizie salate.
Nel frattempo la pancia è cresciuta (poco), il sedere è cresciuto (per i miei parametri: molto, ma non posso nascondere che partiva già da una situazione di vantaggio), il seno è cresciuto (da "tavolo da biliardo" a "devo imparare a dormire a pancia in su") e il peso, secondo la bilancia, è rimasto uguale.

Così uguale che la scorsa settimana, dopo l'ecografia, ho chiesto di pesarmi. "Sa, non mi fido molto della bilancia di casa". 53 kg. Quella sera la bilancia di casa si dev'essere offesa: ha cominciato a sparare numeri a caso. Dopo oltre un mese di stabilità, la sera stessa pesavo 56 kg ("3 kg in una giornata non sono male, eh?"). Il giorno dopo 52,5 kg ("devo essere sonnambula, stanotte devo essere andata in palestra"). La sera 54 kg.
Poi ho smesso di pesarmi: estrarre i numeri della tombola potrebbe dare un risultato più preciso.

lunedì 8 agosto 2011

Chi l'ha detto che la grigliata...

Ieri, che era domenica, ci siamo concessi una giornata di relax al fresco, fuori città. Tutta la famiglia: io, lui e il cane. E il "robino", che però al momento non ha ancora potere decisionale.
Effettivamente devo ammettere che anche il cane non ha molto potere decisionale. Però a differenza del "robino" può manifestare contentezza per la gita fuori porta. Nel caso specifico, più che contentezza, ha manifestato la solita ansia da abbandono, ma questa è un'altra storia.

Dicevamo, giornata di relax, con una grigliata. Non sarebbe nemmeno da specificarlo, ma sì, una grigliata vegana. Vi prego, carnivori incalliti, mettete da parte gli sguardi di finto compatimento. Non ho nulla da invidiare alle vostre grigliate. Anzi, mi è già successo di convincere anche gli scettici più carnivori. Una volta, un amico di amici non credeva che quello che stava mangiando fosse "quella schifezza di carne finta" che aveva appena finito di denigrare... proprio mentre divorava con gusto almeno 6 spiedini...


Eccoli qua. La foto non è della nostra grigliata... purtroppo abbiamo dimenticato la macchina fotografica. E' tratta da questo post: http://www.veganblog.it/2009/05/11/veggie-barbecue/.

Il trucco c'è, ma non si vede. Il trucco è la preparazione degli spiedini. Allora, partiamo con la ricetta.


SPIEDINI VEGANI
ingredienti base: - seitan naturale - tofu naturale
ingredienti aggiuntivi (a scelta): - wurstel di seitan/tofu - seitan affumicato
verdure: secondo gusti e disponibilità. Io di solito uso i peperoni (che rimangono un po' crudi) e gli zucchini precedentemente sbollentati (buttati nell'acqua che bolle e scolati dopo pochi minuti, devono rimanere mezzi crudi)

Istruzioni per la preparazione: qualche ora prima della grigliata, tagliare tutti gli ingredienti a cubetti (rondelle per i wurstel) e metterli in un contenitore (meglio se con chiusura ermetica)
Irrorare di olio e salsa di soia. Volendo, non sta male anche una spruzzatina di limone. Aggiungere un rametto di rosmarino e i gusti preferiti (aglio, salvia...). Rimescolare tutto, oppure chiudere il contenitore col tappo ermetico e "shakerare".
Se, come spesso capita, il luogo della grigliata si raggiunge in auto dopo svariati chilometri di curve, basterà lasciare il contenitore a rotolare nel bagagliaio, l'effetto è assicurato. Anche le imprecazioni sono assicurate, se il coperchio si apre, ma questo è un altro discorso.

Infilzare gli ingredienti ad uno ad uno con uno stecco, avendo cura di posizionare in cima e in fondo i peperoni, che mantengono lo spiedino compatto.

Et voilà! Basta mettere su una griglia per pochi minuti e poi deliziare il palato. Col vantaggio per le donne incinte che non c'è nessun rischio di infezione perché, a differenza degli spiedini di carne, non rimangono porzioni crude nemmeno all'interno.
Buon appetito!

giovedì 4 agosto 2011

Esiste!

Il "robino", come l'abbiamo sempre chiamato in queste settimane, esiste: lo dice l'ecografia. Dopo quasi 3 mesi di dubbi continui ("ma è possibile che non abbia quasi mai la nausea? Ma è normale che non mi senta stanca? Ma ci sarà per davvero?") ora ne abbiamo la certezza.

Ieri l'ecografia: il "robino" saltellava qua e là, non voleva farsi fotografare ("ha preso dalla mamma..."), stava a pancia  in giù quando l'ecografa voleva che stesse a pancia in su ("dorme a pancia in giù? Sì, allora ha proprio preso dalla mamma..."), si succhiava la mano ("secondo me sta facendo il pugno chiuso...") e faceva sentire il battito del cuore. Dimensioni: nella norma per gravidanza alla 12a settimana e 2 giorni (perfetto). Translucenza nucale nella norma. Gli esiti del test combinato, per avere una stima della probabilità delle malformazioni più diffuse, arriveranno la prossima settimana. O meglio, si spera che non arrivino: se ricevo una telefonata entro martedì il test è positivo (speriamo di no!), altrimenti non mi devo preoccupare. Dita incrociate per 5 giorni e ancora silenzio stampa con tutti, parenti e amici, dato che col papà abbiamo deciso di attendere gli esiti prima di comunicare la notizia.

Sarà un "robino" vegano (con qualche rara trasgressione) già dai mesi precedenti alla nascita. Poi rimarrà vegano per i 6 mesi di allattamento, in seguito, comunque, non mangerà carne e pesce finché sarà sotto la nostra tutela. Poi deciderà lui.

Per il momento, per me, nessun problema, anzi! Il ginecologo del consultorio, che mi ha visitata due giorni fa, ha visionato gli ultimi esami del sangue.
"Ferro a 177, oltre il limite massimo, complimenti... mangia tutti i giorni salamelle?" "veramente sarei vegana..." Temo non abbia colto e che sia ancora convinto che, per avere il ferro nella norma, sia necessario mangiare la carne...

L'unico problema registrato in queste settimane è stato il glucosio. Troppo alto dopo il primo esame del sangue. Mamme che state per fare l'esame, attenzione, attenzione! IMPORTANTE! La sera prima dell'esame del sangue che andrà a verificare la glicemia (glucosio) dovete mangiare insieme alle galline. Praticamente fare merenda. Nessuno ve lo dirà, ma se farete cena ad un'orario vagamente umano, ad esempio alle 20.30, terminando come spesso capita dopo le 21, e il giorno dopo (maledetti laboratori gestiti da insonni!) sarete già in ambulatorio alle 7.30 (contendendo il posto ai vecchini che si alzano due ore prima dell'alba per essere lì alle 6 a prendere il numerino...) il risultato dell'esame sarà falsato. Glicemia a mille. Niente più dolci, poca frutta, bibite gassate nemmeno a parlarne, rischio diabete per voi e il feto, e non so quali altre tragedie bibliche. Insomma, per me è stata una settimana da martire. Poi ho rifatto il test. Ho cenato alle 20. Prima proprio non ce la potevo fare, tutto ha un limite. Sono andata all'ambulatorio alle 8, disposta a lasciar passare avanti tutti i vecchini (non me l'hanno permesso, alle 8.10 ero già fuori, per una volta che volevo restare in coda più tempo possibile...). Risultato: glucosio che sfiora il valore più basso della scala. Respiro di sollievo, indigestione di confetti al cioccolato per compensare la settimana di astinenza e dal giorno successivo nuovamente qualche concessione zuccherosa, senza mai esagerare, ma nemmeno con la salivazione aumentata (stile cane di Pavlov) ogni volta che qualcuno parla di cioccolato o di angurie. Che tra l'altro a me le angurie nemmeno piacciono, ma quella settimana ne avrei mangiata una al giorno. Insomma, il primo esame del sangue, quello per valutare la glicemia, va fatto per davvero 12 ore DOPO l'ultimo pasto. Non era una paranoia del mio medico. La prossima volta vado preparata, mi eviterò una settimana di rinunce. Il gelataio sotto casa, già ringrazia.