Continuano dunque gli esperimenti dell'infilare qualcosa dentro qualcos'altro. Ma la tecnica s'è affinata. Qui ad esempio infila una chiavetta usb in un contenitore del latte.
Poi la fa cadere... e il gioco può continuare all'infinito o quasi.
Oppure si può scoprire che il contenitore del latte ha anche un coperchio e quindi provare a chiuderlo (senza ancora riuscirci perché non ruota il tappo, magari sarà la prossima scoperta).
Per il Vero Vegano che sicuramente è in agguato pronto per cogliermi in fallo: sì, è un contenitore del latte. Di mucca. Ma no, non l'abbiamo comprato. Ci è stato regalato appositamente per fare questo gioco con Valerio, dato che il tappo è più grande di quelli del latte di riso che compriamo solitamente noi.
Continuano i giochi coi nostri amati stuzzicadenti. Qui sotto nel gioco abbinato ai tappi di bottiglia: riempire un contenitore di tappi e stuzzicadenti, e poi versarsi tutto addosso e ricominciare è un'attività che ultimamente gli piace molto e si presta a molteplici varianti.
Nei giorni scorsi Valerio ha mostrato un grande interesse per le calamite che abbiamo attaccato sul frigo e che reggono bigliettini e fogli vari. Ogni volta che ci passava davanti in braccio a qualcuno, subito si protendeva per afferrarle... e far cadere tutto in terra. Abbiamo quindi deciso di comprarne alcune da attaccare nella parte bassa del frigo. Queste sono quelle che costavano meno... Delle lettere in sé ancora non se ne fa molto, ma attaccarle e staccarle è un gran divertimento.
Questi invece non sono proprio un gioco a costo zero, ma è stato un regalo molto gradito. E' una scatola di Kapla, stecche di legno tutte della stessa dimensione che si prestano ad essere utilizzate per realizzare delle costruzioni. Sicuramente è un'attività per bambini più grandi, ora Valerio ha appena 15 mesi e più che altro le trasporta da una parte all'altra della casa. Però già gli piacciono e si impegna moltissimo a... distruggere le torri costruite dalla mamma.
Infine non potevano mancare le attività con la farina. La preferita (non tanto dal bambino ma da chi deve pulire) è quella di semola di grano duro, che si attacca meno ai vestiti e si riesce in gran parte a recuperare. Ancora meglio sarebbe forse quella di mais. Valerio rimane intere mezz'ore a spostare la farina dal contenitore al tappeto, e poi a tentare di rimettere tutto dentro con scopino e paletta. Non c'è niente da fare: ho un figlio ordinato. Che, considerando i due genitori che si ritrova, super disordinati, è praticamente un miracolo.