lunedì 1 ottobre 2012

Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte

Questa è la Settimana dell'Allattamento Materno (SAM) promossa dalla WABA, World Alliance for Breastfeeding Action e in Italia dal Mami, Movimento Allattamento Materno Italiano.

Durante tutta la settimana saranno molte le iniziative organizzate in tutta Europa per sensibilizzare l'opinione pubblica su un tema così importante.

Valerio, anche grazie al supporto dell'ospedale in cui è nato ("amico del bambino" e per questo a sostegno dell'allattamento al seno), dell'ostetrica che ci ha seguiti e soprattutto dell'appoggio incondizionato del Babbo, sta per entrare nella seconda metà dell'ottavo mese di allattamento al seno. Tutt'ora, nonostante ormai mangi anche cibo "adulto", la sua pappa preferita continua ad essere il latte.

"Hai fame? Vuoi la pappa? O la "Pappa Vera"?" Gli chiedo ogni tanto, quando piagnucola. A volte, con la delicatezza che lo contraddistingue, risponde tirandomi manate sul seno e allora la risposta è chiara: vuole la "Pappa Vera"!

Insomma, il nostro allattamento continua a gonfie vele e questo mi fa felice. Ma non voglio correre l'errore di dimenticare i primi tempi, la fatica, il dolore.
In gravidanza avevo letto tanti articoli sull'allattamento materno e avevo capito l'importanza per la salute del bambino, della mamma e... del portafogli... Sarà che quest'ultimo aspetto era andato a toccare le mie corde più profonde (l'origine ligure non si dimentica!) ma ne ero proprio convinta! E menomale. Altrimenti avrei rischiato di rinunciare.
Sì, perché chi parla dell'allattamento al seno spesso utilizza toni idilliaci e ovattati quasi da romanzo rosa. Gli occhi del bimbo adorante verso la mamma. Gli occhi della mamma colmi d'amore verso il bimbo. Il legame speciale che si instaura tra i due.
Tutto vero.

Ma vogliamo parlare anche dei primi momenti?
Appena nato, il piccolo messo sulla pancia della mamma si dirige automaticamente verso il seno e dopo poco comincia a poppare. Se non sbaglia mira. Se fa come Valerio, per 10 minuti poppa il SOTTO della tetta, facendo un livido che verrà ricordato nei giorni a venire.

Poi, dopo tutto 'sto trambusto della nascita, la mamma e il bimbo possono dormire? No! Ogni 2/3 ore il piccolo va attaccato al seno per stimolare la produzione del latte. E lo deve fare una mamma che avrebbe voglia di prendere un'anestetico, sprofondare nel sonno e risvegliarsi dopo tre giorni, invece passa la notte a lottare contro il male dei punti, alzandosi e tirando su il fagottino semi addormentato, e che faccia il suo dovere! (Successivamente si troveranno anche posizioni più comode, ma all'inizio sembra obbligatorio per la neomamma dover stare tutta storta)

Dopo un paio di giorni arriva la montata lattea e la mamma che ha sempre avuto una seconda di reggiseno (scarsa) si trova con due bocce dure e febbricitanti. E se prima aveva sperato di ricominciare finalmente a dormire a pancia in giù, dopo sei mesi di tortura con la pancia che cresce, ora vede sfumare d'improvviso ogni sua illusione.

I primi giorni la mamma convalescente rischia di non avere forze se non per spostarsi dal letto al divano, dal divano al bagno, dal bagno al letto. Non può fare niente se non allattare. E allora ripensa a quelle immagini idilliache, agli sguardi, a... ai suoi capelli sporchi, alla pancia raggrinzita, al male che sente ovunque e si sente una mucca da allevamento intensivo. Una macchina per produrre latte. Giorno e notte, mattina e sera. Un biberon. Un ciuccio.

Per non parlare del male ai capezzoli, sempre che non vengano ragadi perché allora è dolore puro...

Poi passa, ve l'assicuro. E gli sguardi d'intesa e colmi d'amore ci sono per davvero.
Ma alle future mamme preferisco sempre raccontare anche la verità sui primi giorni, sugli ostacoli che dovranno affrontare e sui momenti di sconforto che si troveranno ad affrontare. Perché una neomamma che ha solo sentito dire quanto è bello, appagante e piacevole allattare, rischia di trovarsi spiazzata di fronte alle difficoltà dei primi giorni. E magari abbandonare, rinunciando così a momenti che - dopo qualche tempo - sono davvero indimenticabili.

Anche questo, a modo mio, è promozione dell'allattamento materno, no?

3 commenti:

  1. Brava, sai che anche io la penso come te :)

    RispondiElimina
  2. Hai ragione, allattare a volte è veramente durissimo. Il mio secondo figlio di notte mangiava ogni ora, praticamente un incubo.....Poi ci sono stati momenti in cui proprio non ce la facevo più, ma ho tenuto duro e l'ho allattato fino a quando ha compiuto due anni! Quindi viva l'allattamento!!!!!

    RispondiElimina
  3. sei un mito! bellissima anche la spiegazione dell'inizio ... eh già ... perchè il lieto fine viene sempre dopo le difficoltà ... ;-D

    RispondiElimina

I commenti ai post vecchi sono moderati. Se non vedi apparire il tuo commento, pazienta qualche ora. Grazie!