martedì 11 ottobre 2011

Visita all'ospedale

La scorsa settimana io e il babbo siamo andati all'incontro di accoglienza coppie e informazioni punto nascita con l'ostetrica e l'anestesista dell'ospedale in cui penso di andare a partorire. Ero quella con la pancina più piccola, un'altra mamma aveva un pancione che occupava più posto di lei e secondo me nel frattempo ha già partorito cinque gemelli. ;-)
Ho preso appunti su tutto, dai consigli su quando arrivare in ospedale (non troppo presto, meglio restare in casa più possibile) alla lista di cose da portare (e ho scoperto che un negozio Prenatal fornisce una lista di cose "assolutamente da comprare per l'ospedale di Ponte a Niccheri"... che è falsa, e la maggior parte delle cose scritte lì non servono a niente). Sembravo una matta invasata con un foglio e una penna tra le mani.

In sintesi:
- l'analgesia (anestetico) non viene fatta di routine, ma solo ad un 10% di parti, spesso per evitare il cesareo.
- l'ospedale aspetta fino alla 42a settimana prima di indurre il parto. Dopo la 40a settimana ci sono vari controlli per verificare la posizione del bimbo e se tutto va bene.
- se il bimbo è podalico, si cerca di rigirarlo con una manovra apposita. Insomma, si cerca di evitare il più possibile il cesareo.
- portarsi da casa merendine, succhi di frutta e tutto quello che si intende mangiare durante il travaglio (a causa dei tagli non danno più nulla, ma non c'è problema a far entrare cibo). Credo che metà della mia borsa sarà utilizzata per contenere tavolette di cioccolato.
- durante il travaglio ci si può muovere, ognuna è incoraggiata a trovare la propria strada. E' disponibile una vasca per il parto in acqua.
- dopo il parto si rimane 2 ore mamma-bimbo-babbo nella stessa stanza a godersi i primi momenti di vita del pupattolo. L'ostetrica si è quasi commossa nel raccontare quante emozioni scaturiscono da queste due ore in intimità (e io mi stavo commuovendo insieme a lei). Ci ha detto che, volendo, potrebbero entrare altre persone, ma lo sconsiglia assolutamente. Il babbo, se vuole, esce, dice che è andato tutto bene, tranquillizza i parenti e rientra da solo.
- anche dopo il cesareo, se tutto va bene, il bimbo viene messo subito a contatto con il corpo della madre.
- è possibile donare il sangue del cordone ombelicale. Per farlo bisogna prenotare nelle settimane precedenti un colloquio con un medico per firmare l'autorizzazione. A questo proposito l'ostetrica ricorda che su questo ci sono vari pensieri pro e contro, ma non evidenze scientifiche.
- in ospedale, se non si firma per le dimissioni immediate, si resta circa 3 gg. Dopo 48 ore c'è uno screening al neonato, col prelievo di una goccia di sangue.
- nei giorni in cui si rimane in ospedale, il bimbo è sempre accanto alla madre. Nelle stanze c'è ancora, retaggio del passato, un vetro dietro cui i piccoli venivano messi durante le visite dei parenti o durante i pasti, ora c'è ancora ma è utilizzato per il motivo opposto, cioè se mamma e bimbo vogliono appartarsi (ci sono delle poltrone).
- le visite di amici e parenti sono consentite ma sconsigliate. Troppa confusione toglie concentrazioni alle madri, in particolare durante l'allattamento. I padri possono stare quanto vogliono di giorno (e sono utili per arginare i parenti in visita) ;-) ma di notte vanno a dormire a casa.
- l'allattamento al seno è consigliato ed incoraggiato. Nel caso di gravi motivi per non allattare al seno, c'è una banca del latte all'interno dell'ospedale, però dev'essere prescritto dal medico.

Ho capito finalmente il senso del cappellino dei neonati, che viene consigliato nelle liste di cose da portare in ospedale. Non mi tornava con l'idea dell'ospedale come un posto in cui, anche in inverno, fa molto caldo. L'ostetrica ha confermato questa idea (infatti sono consigliati vestiti leggeri e niente calzine, una tuta o una giacchetta solo per uscire): il cappellino, insieme ad una sciarpa o scialle, non serve per la temperatura, ma per far stare rannicchiato il bimbo, che è rimasto in un ambiente chiuso e stretto durante gli ultimi mesi e deve essere avvolto e protetto (insomma, soffre di "agorafobia") ;-).

Sono soddisfatta di questa visita, che mi ha confermato l'idea di voler andare in questo ospedale.

Il mio dubbio al momento è sulla donazione del sangue del cordone ombelicale. Sono più per il sì che per il no, ma ancora combattuta.

Pro:
- le cellule staminali contenute nel sangue del cordone ombelicale possono essere trapiantate in malati di leucemia (ovviamente dopo averne controllato la compatibilità) e quindi salvare delle vite;
- pur essendo una donazione pubblica (a fini solidaristici), nel caso servano le cellule per un consanguineo (in particolare fratelli) si ha la priorità;
- sul sangue vengono effettuate ricerche di alterazioni congenite dell'emoglobina e potranno essere effettuati test aggiuntivi per la ricerca di altre malattie genetiche; in caso di esito positivo il risultato viene comunicato.

Contro:
- per la donazione il cordone dev'essere tagliato subito. In realtà, dopo la nascita il cordone ombelicale continuerebbe a pulsare perché la placenta continua il suo lavoro di supporto fino a quando il neonato non è in grado di respirare e di ricevere l'ossigeno dai suoi polmoni e non più dalle arterie ombelicali; il bambino a cui viene reciso subito il cordone è quindi privato della sua fonte di ossigeno ed è costretto a compiere il primo respiro troppo in fretta facendo arrivare bruscamente l'aria nei polmoni;
- il clampaggio precoce del cordone ombelicale priva il neonato di 54-160 ml di sangue (che non è poco);
- l'OMS dichiara "il taglio del cordone ritardato o nessun taglio è la procedura fisiologica, il taglio precoce è una procedura invasiva che deve essere giustificata. Nel parto fisiologico non è giustificata".

Ho/abbiamo ancora tempo per pensarci, sarà ovviamente una decisione condivisa col babbo (i cani non li facciamo partecipare a questa scelta) e intanto cerco di informarmi più che posso. Mi rivolgo quindi alle mamme (e ai babbi) che leggono questo mio blog per avere consigli sulla donazione del sangue del cordone ombelicale: voi cos'avete fatto?

12 commenti:

  1. Noi non abbiamo donato il sangue del cordone perchè l'ospedale non era abilitato, quindi non ci avevo pensato più di tanto...
    (hai già letto qui? http://www.equazioni.org/index.php/2011/02/08/gravidanza-il-taglio-del-cordone-ombelicale/)

    Se posso ti consiglio di godere a pieno di quelle preziose due ore di intimità: le ricorderete per sempre, anche come bellissimo momento di coppia che si apre ad accogliere il vostro piccolo.
    Un abbraccio!

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  2. Inizialmente anche noi pensavamo di donare il sangue del cordone, poi dopo esserci informati bene abbiamo deciso di no e abbiamo preferito lasciare il cordone più tempo possibile attaccato al bambino, almeno fino a quando non avesse smesso di pulsare.
    Alla fine è andata come volevamo, il cordone è stato tagliato dopo circa 30 minuti dal parto quando ormai era stata espulsa la placenta. Questo è stato possibile perchè io ho partorito in una casa parto, non so se all'ospedale sono disposti ad aspettare tanto.
    Informati bene e poni alle ostetriche tutte le domande che ritieni opportune.
    a presto
    nunzia

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  3. Alla donazione sono sempre stata favorevole... quante informazioni! Un abbraccio

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  4. Il mio parto è stato un po' problematico. Io che desideravo fortemente un parto naturale, ho dovuto praticare il cesareo perchè mia figlia non solo era podalica, ma era sdraiata sul mio bacino con la testa incastrata sotto il mio costato. Alla 38 settimana (ormai troppo tardi) sono stata a Prato a fare il rivolgimento podalico, un'esperienza che mi fa star male al solo pensiero. La clinica di Prato è una delle più all'avanguardia in questa tecnica, loro sono bravissimi, ma nonostante mi siano saliti in 2 sulla pancia, mia figlia non ha voluto sentirne di girarsi. Scendeva e poi ritornava nella stessa posizione. Io sono svenuta durante la pratica e 3 giorni dopo ero in ospedale con il cesareo programmato di corsa. Così non ho avuto ne'il tempo ne la coscienza di poter scegliere a proposito della donazione del cordone, ma se avessi potuto, lo averi fatto con tutto il cuore. Fai bene ad informarti ed essere pronta. In questo momento della tua vita, le cose possono cambiare in fretta e bisogna essere pronti. Ti abbraccio di cuore. Pat

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  5. Wow, che dubbio! Di certo la domanda è molto impegnativa ma io non sono decisamente in grado di rispondere dato che sto ancora pensando a quella che ha partorito 5 gemelli.
    Pronto?!
    5 gemelli!
    Ed è ancora incinta!
    Lo so, suona come una divagazione, ma 5 sono un numero decisamente enorme per una sola madre (e un solo padre)!
    Per il sangue del cordone... dovrei rifletterci un po'. E' davvero difficile dare un'opinione intelligente dato i pro e i contro che hai scritto.
    In bocca al lupo per la scelta!

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  6. ah, ecco da dove arrivava quell'elenco :D
    Noi la donazione non l'abbiamo fatta, dapprima perché nell'ospedale in cui ho partorito non ve n'è possibilità, poi perché penso che sia molto importante per il bambino poter avere un taglio ritardato.. per i prossimi bimbi non donerò, ma ho deciso che mi iscriverò all'admo :)

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  7. Io non ho figli e non ho mai partorito, quindi non mi permetto di consigliati. Però un po' mi sono informata, con libri, conferenze, e soprattutto con l'esperienza diretta della mia più cara amica, che ha partorito in modo naturale in casa. Lei mi ha sempre detto che il cordone ombelicale è importantissimo per il bimbo anche dopo che è nato. PEr questo con sua figlia ha seguito la cosidetta "nascita Lotus", in pratica ha atteso che si seccasse e si staccasse da solo, nel giro di qualche giorno. (Qui ne parlano: http://www.lotusbirth.it/). Non so quanto sia pratico, però mi fa capire che il cordone è davvero prezioso!

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  8. Capisco perfettamente i tuoi dubbi, sono stati anche i miei fino alla 38° settimana (era il limite per noi per poter fare la visita per la donazione). Noi alla fine non lo abbiamo fatto e il cordone è stato attaccato fino a quando non pulsava più. L'ostetrica mi ha detto, secondo me non batte prova a sentire tu, l'ho toccato e le ho detto che anche per me si poteva tagliare e ha fatto il clampaggio e ha dato le forbici al papi =)
    Ad una prossima gravidanza sono sicura che il dubbio lo avrei lo stesso: è una scelta fra il massimo per il proprio figlio e il bene anche per altri. Non è una scelta facile!

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  9. Grazie ragazze! Continuo ad avere dubbi, ma per fortuna ho ancora tempo per pensarci!
    @Robin: ho letto, grazie! Anche lì tra i commenti i pro e i contro presentati dalle varie mamme non mi fanno avere un'idea definita e univoca. Cercherò di avere il meglio dalle due ore di intimità. E... niente parenti!
    @Nunzia: in questo ospedale sono disponibili ad aspettare finché il cordone non pulsa più, sempre che si stia nelle due ore a disposizione, credo. Ma direi da quello che ho letto in giro che due ore sono solitamente più che sufficienti.
    @Marifra: è quello il mio dubbio, anche io sono favorevole a qualunque donazione, sono (ero) donatrice di sangue e ho dato disposizione per gli organi. Ma qui la situazione è un po' più complicata.
    @Patty: mi spiace per il tuo parto. Il rivolgimento non dev'essere sicuramente un'esperienza piacevole. Povera!
    @1000bolle: argh, 5 gemelli! Io, figlia di una gemella, ho tirato un sospiro di sollievo quando ho saputo che il mio era uno solo! ;-)
    @Sibia: certo che l'iscrizione all'Admo potrebbe essere una buona soluzione di compromesso! Ottima idea!
    @Sara: avevo già letto qualcosa sulla nascita Lotus, credo però che debba essere qualcosa che nasce "da dentro", un po' come la decisione di partorire in casa. Io al momento non sento "mia" questa modalità, quindi l'ho già scartata (poi magari cambio idea più in là, ma al momento l'idea è questa). Comunque sì, è vero, il cordone è prezioso. Ma lo è di più per il mio bimbo o per quello che potrebbe salvarsi grazie alla mia donazione? Mah!
    Julie: come ti capisco! E' esattamente il mio dubbio!!!

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  10. Mangiareee???? HO avuto la nausea e la cagarella(passami il termine :-D) per tutto il travaglio! di mangiare non ne avevo assolutamente vogliaa!
    Per il cordone lo volevamo donare avevo fatto anche il colloquio ma non ho potuto ma non mi ricordo il perchè @_@

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  11. Noi non abbiamo mai pensato di donare il sangue del cordone. Era della nostra bambina e non avevamo il diritto di privarla del suo sangue.
    Abbiamo valutato bene la possibilità di conservarlo presso un laboratorio privato. Alla fine abbiamo deciso di non conservarlo, non volevamo il taglio precoce del cordone e inoltre non è sicuro che, al bisogno, le staminali raccolte siano sufficienti.

    Noi abbiamo fatto il LOTUS BIRTH.

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  12. Ciao, scusa se mi permetto di intervenire, è la prima volta che passo sul tuo blog e complimenti. Pochi mesi fa anche io ho riflettuto molto su questo tema. Io avevo optato per il parto in casa e il lotus, non sono favorevole alla donazione del sangue del cordone perchè quel sangue ritengo debba essere lasciato al suo legittimo proprietario, cioè il bambino. Inoltre non mi preoccuperei molto per le vite che puoi salvare perchè la quasi totalità delle donazioni vengono usate a fini scientifici, pertanto alle scuole di medicina etc, e ritengo anche che se hanno così bisogno di staminali le potrebbero reperire in altro modo, tipo da adulti consenzienti donatori. Auguri per tutto, Mami

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