mercoledì 24 luglio 2013

Nuove avventure. Ovvero come traslocare con un bambino... tra le scatole

Sembra che il trasloco sia uno dei principali fattori di stress. Su internet c'è chi cita studi psicologici che lo mettono al terzo posto, dopo lutto e separazione (ma c'è chi mette al secondo posto il licenziamento).

Per me è il quart... quint... non voglio nemmeno contare quante volte ho dovuto spostare mobili e scatoloni negli ultimi anni. Stavolta però cercheremo di fare tutto con calma e soprattutto la nuova casa giustifica la fatica: più grande dell'attuale, più vicina al lavoro del Babbo e... con un giardino immenso!

Valerio quindi compirà un anno e mezzo nella nuova casa. Nel frattempo ci aiuta col trasloco. A modo suo, diciamo...
Ecco qualche trucco per sopravvivere.



Farsi aiutare
Con mamma e babbo che mettono a soqquadro la casa, è impossibile chiedergli di stare in un angolino a giocare. Soprattutto se bisogna spostare scatole da una stanza ad un'altra (cosa che, come ho già raccontato, è una delle attività preferite di Valerio). Meglio mettersi il cuore in pace e farsi aiutare. Magari consegnandogli un pennarello e chiedendo di imitare la mamma che scrive sugli scatoloni quello che c'è dentro.
Importante: il pennarello dev'essere lavabile. Impossibile fermarlo quando deciderà che è necessario scrivere anche sulle sue mani, sui piedi della mamma, sulla maglietta e sul parquet.

Non avere fretta di finire
Sei proprio sicura che quella scatola si possa chiudere? E se dentro ci fosse finito qualcosa che ci serve ancora in questi giorni? Meglio tirare fuori tutto e ricontrollare. Possibilmente facendo finire un volume dell'enciclopedia sul mignolo della mamma...
Dato che per il momento non abbiamo fretta, lo lasciamo esplorare, anche a costo di dover rimettere le stesse cose a posto più di una volta. Entrare nelle scatole, frugare tra i vestiti invernali, ispezionare oggetti misteriosi e di uso comune: cosa c'è di più divertente per un bambino? I più felici sono sicuramente i vicini, che questa mattina hanno potuto assistere gratuitamente ad un concerto di percussioni. No, dico: avete presente quanto costa uno spettacolo degli Stomp?

Approfittare dei momenti di distrazione
A costo di passare le notti insonni, alcuni oggetti sono assolutamente da mettere via quando il piccolo distruttore dorme, o è fuori coi nonni. Per evitare stragi di ninnoli (e un infanticidio), ad esempio, ho sfruttato questi momenti per fasciare uno ad uno i gattini di vetro / porcellana / materiali super frangibili che collezionava mia mamma. Li ho poi subito nascosti in una scatola sigillata che ho messo ad altezza adulto. Stessa cosa faremo con bicchieri / tazze / piattini: Valerio da mesi beve nei bicchieri di vetro ed è ormai abituato alla fragilità di alcuni oggetti, ma temo che la sua impetuosità (e, diciamolo, la sua goffaggine) potrebbe mettere a dura prova uno scatolone troppo fragile.

E poi, come sempre: pazienza, sorrisi, meditazione zen e un po' di sane risate. Ma a questo noi mamme siamo abituate, no?

A proposito di nuove avventure, da oggi il mio blog è collegato a Paperblog, una piattaforma partecipativa e gratuita di informazione che si presenta come un magazine on-line dove gli articoli sono tratti dai  blog iscritti.
Per fortuna per questo non ho bisogno di fare scatoloni!

8 commenti:

  1. uau io adoro i traslochi, l'eccitazione della novità il ritrovamento di oggetti dispersi da anni .. con il nanetto chissà se avrò bisogno tornerò a curiosare i tuoi consigli...grazie!

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    1. Anche a me piace tutto quello che dici, sai? Un po' meno spostare scatole pesantissime (sempre piene di libri!) da un posto ad un altro... E pensa che l'ultimo trasloco l'abbiamo fatto col Nano in pancia!

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  2. Che pazienza °_° per me i traslochi sono un incubo! ;)

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    1. Ma stavolta, rispetto alla precedente (un bel Torino-Firenze in furgone!) è tutto relax. Abbiamo tempo e soprattutto non troppi km!

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  3. Che ansia i traslochi! Io proprio divento insofferente! E ammiro il tuo self control con il cucciolo... alla fine hai ragione tu: pazienza, sorrisi e risate! Buona continuazione famiglia!

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    1. Non è sempre così facile come lo racconto, eh! Alla ventesima volta che mi svuota lo scatolone coi vestiti, un po' sbrocco anche io...
      Grazie!

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  4. Io non ho cambiato casa, ma abbiamo cambiato la casa mentre ero incinta: qua hanno vissuto con Raul fino a 7 persone contemporaneamente che via via sono andate via lasciando *tutto*: intere librerie di cose vestiti, scarpe...dopo averli chiamati uno ad uno e accertato che il 90% delle cose non le volevano indietro, abbiamo impacchettato tutto e regalato o portato dal rigattiere. Esattamente come un trasloco. Nello stesso modo abbiamo revisato tutti i mobili, liberandoci di alcuni, dipinto le pareti della cucina che erano viola e di sopra che erano verdi e intanto la panza sempre più grande, di fatto le contrazioni del parto vere mi sono iniziate una sera che ero ficcata dentro l'armadio a muro della cucina a sistemare e 12 ore dopo ho partorito :-)

    Marc devo dire che è un tipo ordinato a volte prima di saltarmi al collo va a mettere a posto il giochino che ha in mano e mi aiuta ad apparecchiare: non sarebbe uno spasso ma diciamo che lo sfrutterei per aiutarmi facendo leva su questa mania da casalinga che ha! AHAHAH!!!

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    1. Anche tu le cose facili mai, eh! :-) La preparazione del "nido" trasformata in un trasloco, ehehe!
      Anche Vale ha dei momenti di super ordine. E noi ci chiediamo da chi abbia preso, perché non ha nemmeno un genitore ordinato!

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